Numerose sono le bufale circolate sul web in merito a bonus ed agevolazioni: l’Inps è intervenuta per fare chiarezza e tutelare i cittadini.
Numerose sono state le segnalazioni relative a messaggi e false informazioni su bonus ed agevolazioni fiscali. Soprattutto adesso che con la Legge di Bilancio 2021 ne sono stati disposti su vasta scala. Queste “bufale”, spesso si tramutano in vere e proprie truffe, come il caso del bonus diabete o tiroide. Per far chiarezza è intervenuta l’Inps, ossia l’ente che in linea generale eroga tali benefici.
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L’Inps è intervenuta per dirimere ogni dubbio e sfatare false notizie circolanti sul web in merito a bonus ed agevolazioni fiscali. Stante il numero vasto di tali misure previste dalla Legge di Bilancio 2021, malviventi e malintenzionati hanno deciso di porre in essere vere e proprie truffe o di indurre i cittadini a credere nell’esistenza di agevolazioni che in realtà non esistono. Esempio chiave è di certo il bonus diabete o quello tiroide a favore di coloro che soffrono di tale tipologia di disturbi per cui sarebbe stato disposto un riconoscimento di 286 euro. In realtà queste patologie non danno diritto a nessuna erogazione da parte dell’Inps a meno che non si tratti di una invalidità pari o maggiore al 74%; in quel caso si parla di un’altra disposizione, ossia l’assegno di invalidità appunto.
Un altro raggiro riguarderebbe l’erogazione di mille euro per chi ha subito la perdita di un familiare a causa del Covid. Per non parlare del Bonus Natale “io resto a casa”, riporta la redazione di SkyTg24, il quale consisteva in un messaggio WhatsApp che invitava a cliccare su un link per ricevere poco più di 100 euro. Tuttavia il reindirizzamento era ad una pagina che raccoglieva dati sensibili dell’utente. In merito a tale bonus, l’Inps era già intervenuta per smascherare la bufala.
Un’altra consistente truffa era stata pensata per i pensionati. A questi ultimi tramite un messaggio sul cellulare veniva chiesto di fornire conferma sia dei propri dati anagrafici che di quelli bancari.
I raggiri più frequenti, sono proprio questi, definiti phishing con cui appunto l’utente viene indotto a rilasciare informazioni sensibili. Che sia tramite e-mail o sms lo scopo è sempre il medesimo. Per non parlare delle truffe operate tramite telefono, dove il malvivente si qualifica come un operatore. Sul punto l’Inps ha voluto specificare come l’Istituto non opera telefonicamente né tramite e-mail. Tanto più per richiedere dati così sensibili.
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Il consiglio fornito è quello di non rispondere a tali messaggi né di ricevere in casa persone che si qualifichino come funzionari incaricati.