Cosa sono i bitcoin? A cosa servono? Queste sono domande alle quali ormai tutti sanno rispondere. Non tutti sanno però se è necessario inserire i bitcoin siano soggetti al “monitoraggio fiscale” e dunque alla tassazione. Insomma, bisogna pagare le tasse sui bitcoin?
In questo articolo ti spiegheremo cosa sono i bitcoin e se è necessario inserire la criptovaluta nella dichiarazione dei redditi.
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In tanti negli ulti giorni si stanno chiedendo se chi è in possessore di bitcoin deve indicarlo nella dichiarazione dei redditi e dunque deve se questi ultimi devono essere tassati.
Il dibattito intorno ai bitcoin nasce da una recentissima sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio (la Sentenza 1077 del 27 gennaio 2020) ha dato ragione all’Agenzia delle entrate secondo la quale le criptovalute sono oggetto di “monitoraggio fiscale e dunque soggette a tassazione“.
Secondo l’Agenzia delle entrate e del Tar del Lazio ai bitcoin si applicano i principi che regolano le operazioni delle tradizionali valute e quindi bisogna inserirle nel quadro RW.
Il bitcoin è una criptovaluta, cioè un mezzo di pagamento digitale tramite bockchain, creata nel 2009 da un inventore anonimo che si è fatto conoscere tramite lo pseudonimo Satoshi Nakamoto.
Secondo gli esperi di alta finanza il bitcoin non è classificato come una moneta ma come una valuta altamente volatile rispetto alle valute tradizionali.
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Il primo tasso di cambio risale al 5 ottobre 2009 che stabiliva che il valore di un dollaro corrispondeva a a 1309 BTC. Lo scorso 8 febbraio, l’azienda produttrice di auto elettriche fondata da Elon Musk Tesla ha acquistato $1,5b in bitcoin.
In quell’occasione la criptovaluta ha raggiunto il suo valore storico più alto superando i 44.000 dollari.
Nonostante il bitcoin sia una criptovaluta, ci sono circa 14mila attività commerciali nel mondo che accettano pagamenti in bitcoin. Si tratta di normali attività commerciali e studi di professionisti.
In Italia, al momento, secondo gli ultimi censimenti le attività commerciali che accettano pagamenti in bitcoin sono poco più di 700 e si trovano prevalentemente nelle regioni del nord.
Infine, in Italia esistono alcuni Atm presso i quali è possibile prelevare o versare denaro sul proprio conto bitcoin.
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