Syria. La cantante rivela sul suo profilo Instagram che il padre è stato picchiato selvaggiamente. I motivi dell’aggressione
E’ stata la cantante Syria a denunciare in persona quanto è accaduto a suo padre, vittima di una feroce aggressione fisica. Elio Cipri (nome d’arte di Luciano Cipressi), è il direttore artistico di Radio Italia Anni ‘60. Trovandosi in un locale pubblico e al chiuso, ha chiesto a un uomo ivi presente d’indossare la mascherina. La risposta è stata un pugno in pieno volto.
Syria ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto delle condizioni in cui versa attualmente il genitore, con una tumefazione ben evidente poco sotto l’occhio destro e altre escoriazioni sul viso.
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Syria: le condizioni del padre dopo l’aggressione subita
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“Queste cose non dovrebbero accadere MAI!” – scrive in didascalia la cantante. Il luogo in cui è avvenuta la violenza ai danni del padre è il bar Vanni, a Roma, nei pressi di piazza Mazzini. Come riferito dalla stessa Syria, Elio Cipri è in buone condizioni ma fortemente scosso. “Si è spaventato molto e ha subito un bel trauma ma lui è una roccia e tutto passerà”.
La notizia ha fatto in poche ore il giro dei media, destando sconcerto al pensiero che il piccolo sacrificio d’indossare dispositivi di protezione individuale venga percepito come una forzatura tanto grande da scatenare una furia così inaudita all’invito d’indossarli.
La cantante (vincitrice del Festival di Sanremo 1996 nella categoria giovani con il brano Non ci sto) fa poi un appello: “Non bisogna abbassare la guardia le mascherine vanno indossate perchè ci proteggono e proteggono il prossimo, non abbiate mai paura di denunciare”.
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Solidarietà anche da tanti nomi noti dello spettacolo. Nek scrive: “Che mondo assurdo sta diventando. Elio rimettiti presto”. Anche l’attrice Cristiana Capotondi lascia un messaggio a Syria: “Ma ci rendiamo conto!? Abbraccia il tuo papà”. Anna Tatangelo, Emma Marrone e Virginia Raffaele manifestano il disappunto con la stessa espressione: “Sono senza parole”. Il cantante Raf scrive: “Si, ha fatto benissimo a denunciare e fai bene a rendere pubblico l’accaduto. Un abbraccio al caro Elio”.