La cantante Jo Squillo oggi a Verissimo si è confessata a cuore aperto, “Mia madre volata via come una libellula, ho visto il segno della sua presenza”
Ospite oggi pomeriggio a Verissimo la cantante Jo Squillo che ha deciso di celebrare insieme al pubblico a casa e alla conduttrice Silvia Toffanin in suoi 40 anni di carriera e ha ricordato anche i genitori morti insieme, un dolore ancora immenso e difficile da superare.
Lei si sente ancora una giovane ragazza punk, il suo look in studio è composto da tacchi vertiginosi e tubino corto con micro paillette dorate che ben si uniformano al suo incarnato. “Mi sento ancora quella ragazzina con i capelli verdi e le creste nei capelli. Sento molto il dolore di questa vita, dove ho faticato e non mi hanno mai regalato niente. La vita è una celebrazione di lacrime e sorrisi, conquistata giorno per giorno”.
Dopo tanti anni però Jo combatte ancora verso la discriminazione di genere, che sembra immutata rispetto a quando lei era una giovane intrepida: “Penso alle discriminazioni verso noi donne, è stato tutto in salita, faticoso. (…) Siamo femministe tutte, a favore dell’uguaglianza fra uomini e donne. Chi può dire il contrario?”.
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Jo Squillo, ospite di Verissimo, ha aperto il suo cuore raccontandosi a tutto tondo anche riguardo la morte dei genitori, una ferita ancora aperta per lei. Ha dovuto infatti dire addio alla madre e al padre a distanza di un solo mese. La madre è morta a causa di una terribile patologia degenerativa:
“È ancora un dolore enorme, soprattutto perché irrazionale tutto il dolore. Quando hai una malattia così, devi decifrare questo dolore. È brutto perché i vecchi non si meritano questo, ma dignità, rispetto, cura e accompagnamento. Io ho salutato i miei genitori a distanza di un mese”.
I genitori sono morti dopo 60 anni di matrimonio, suo papà forse ha subito troppo la morte della moglie come ha spiegato proprio Jo alla Toffanin: “Papà stava benissimo, è entrato in ospedale e sembrava che avesse soltanto un ictus e mi ha lasciata in una settimana, dopo un mese dalla mamma”.
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Il duro sfogo dell’artista di fa sentire al termine dell’intervista: “Non siamo pronti per capire bene come si può morire in un altro modo, in un modo più rispettoso e meno violento, meno da soli”.
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