L’ondata epidemiologica ha visto aggravarsi la sua diffusione a causa dall’arrivo delle varianti inglese, sudafricana e brasiliana
Il Sars-CoV-2, il virus che si è abbattuto sull’intero pianeta da ormai più di un anno, si è modificato, come accade alla maggior parte dei virus. Si parla, infatti, di varianti che, in alcuni casi, può comportare un aumento dell’indice di trasmissibilità con un conseguente aumento della sua diffusione.
Le varianti più preoccupanti sono quella inglese, sudafricana e brasiliana: quest’ultime infatti hanno accelerato il processo di diffusione del virus per il maggior grado di contagiosità di cui sono portatrici. Sebbene modificato, il virus delle tre varianti presenta comunque la proteina Spike, quella verso la quale intervengono i vaccini.
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Le tre varianti del virus Sars-CoV-2, quella inglese, sudafricana e brasiliana suscitano non poche preoccupazioni tra gli esperti in quanto responsabili di una maggiore contagiosità del virus. La variante inglese, probabilmente in circolazione fin dallo scorso settembre, è nota come Voc 202012/01 e si è contraddistinta, appunto, per un sensibile aumento di casi. Sebbene alcuni studi abbiano escluso che la variante inglese possa portare a forme con una maggiore gravità dell’infezione, la Voc 202012/01 si è diffusa rapidamente in tutti i Paesi europei.
Anche le altre due varianti circolano in Paesi diversi da quella di origine: quella sudafricana, comparsa per la prima volta nel dicembre dello scorso anno in Sudafrica, è presente in almeno altri 10 Paesi europei, compresa l’Italia, mentre quella brasiliana, originatasi in Amazzonia, circola in Giappone e Corea del sud. Quest’ultima è stata individuata anche in Italia, in particolare a Perugia e a Chiusi.
Mentre la mutazione 501Y, verso cui il vaccino è efficace, è comune a tutte le tre varianti, quella denominata 484K è comune solo alle varianti sudafricana e brasiliana e potrebbe minare l’efficacia del vaccino. L’AstraZeneca sarebbe già stato individuato come vaccino a ridotta capacità in tal senso.
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Insomma, la curva dei contagi potrebbe nuovamente aumentare; ad affermarlo anche Stefania Salmaso, dell’Associazione italiana di epidemiologia, che parla di una “instabilità” non ancora superata. Anche contro le varianti, gli strumenti a disposizione di tutti per bloccarne la diffusione, restano il distanziamento, l’igiene e la mascherina.
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