Aveva ucciso la moglie e si era creato un alibi, ma le sue bugie sono state smascherate dal contapassi. Condannato a 16 anni per omicidio
Incastrato dall’orologio che teneva sempre al polso, o meglio dall’app contapassi. Negli Usa, il 47enne Jeff West è stato condannato a 16 anni di carcere per aver ucciso la moglie Kathleen Dawn West. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, durante una lite l’uomo avrebbe rotto una bottiglia in testa alla donna, causandone la morte. Poi l’avrebbe trascinata sul vialetto della loro abitazione, dov’è stata ritrovata la mattina successiva.
Poi avrebbe tentato di nascondere la sua colpevolezza simulando una caduta accidentale della moglie. Alle forze dell’ordine aveva detto di non sapere nulla del delitto e di trovarsi a letto, per crearsi un alibi. Ma la sua versione è stata contraddetta da diversi elementi.
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Dall’analisi dei dispositivi elettronici presenti nell’abitazione è emerso che Jeff West non era addormentato come voleva far credere. Secondo l’impianto d’allarme, l’uomo avrebbe aperto e chiuso la porta di casa più volte, ma la vera prova che l’ha incastrato è arrivata dall’app contapassi. West infatti stava camminando all’ora del delitto, invece di essere a letto a dormire.
La morte di Kat West risale al 2018, ma in questi giorni è arrivata la condanna definitiva a 16 anni. L’uomo continua a dichiararsi innocente, e ad essere supportato dalla figlia e dalla suocera, che sostengono la versione per cui Kat avrebbe avuto un incidente da ubriaca. Pare che la donna bevesse parecchio e che gli screzi col marito si fossero accentuati sia per l’abuso di alcol che per la sua attività di spogliarellista.
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La difesa aveva sostenuto la totale innocenza dell’uomo, visto che non sono state rinvenute tracce o impronte di Jeff sul cadavere della moglie o sulla bottiglia che avrebbe usato come arma del delitto.
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