Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi martedì 16 febbraio, ha reso noti i dati dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha aggiornato, come di consueto, lo stato dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando ai dati odierni, i casi di contagio sono saliti a 2.739.591, ossia 10.386 unità in più di ieri. Ancora in calo i soggetti attualmente positivi che ammontano a 393.686 (-4.412),così come i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva: 2.074 in totale e 15 in meno di ieri. I guariti in Italia dall’inizio dell’emergenza sono 2.251.734 (+14.444). Nelle ultime 24 ore si sono registrati 336 decessi che hanno portato il bilancio delle vittime a 94.171.
La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha comunicato la sottrazione dal totale dei casi di 1 caso per correzioni anagrafiche. Anche l’Emilia Romagna ha eliminato 17 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.
Pubblicato nella giornata di ieri il consueto bollettino contenente i dati aggiornati dell’epidemia da Covid-19 diffusasi in Italia. Stando alla tabella sanitaria del Ministero della Salute, i casi di contagio complessivi erano saliti a 2.729.223. Tornavano in calo i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 398.098. Salivano, invece, i ricoveri in terapia intensiva: 2.089 in totale. Saliva a 2.237.290 il numero dei guariti. Si aggravava ancora il bilancio delle vittime in Italia che portavano il totale a 93.835.
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Il Ministero della Salute nella giornata di domenica ha pubblicato il consueto bollettino fornendo i dati dell’epidemia da Covid-19 diffusasi ormai da quasi un anno in Italia. Le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 2.721.879. Tornavano in aumento i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 402.783, così come i ricoveri in terapia intensiva che risultavano essere 2.085 in totale. Saliva a 2.225.519 il numero dei guariti. Saliva anche il bilancio totale delle vittime in Italia a 93.577.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 14 febbraio: i dati odierni della pandemia in Italia
Continua a destare non poca preoccupazione, la crescente circolazione delle varianti del Sars-Cov2 in Italia. Quella brasiliana, la sudafricana e l’inglese sembrerebbero aver preso ampio piede. In particolare quest’ultima che secondo un recente studio sarebbe presente al 17,8% sul territorio.
A particolarmente creare allarme la loro maggior contagiosità che valutata ad ampio raggio potrebbe comportare la tanto temuta terza ondata. Quest’ultima, a suo volta, aumenterebbe quasi del 60% ospedalizzazioni e livello di letalità.
Per tale ragione, numerosi esperti chiedono a gran voce un secondo lockdown, in modo da poter stroncare sul nascere la loro circolazione.
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Si può scegliere quale vaccino farsi somministrare? La risposta è no. Attualmente non è consentito optare per Pfizer piuttosto che Moderna o AstraZeneca. Così come non è consentito acquistarne le dosi. A decidere quale è il vaccino di spettanza sono le evidenze scientifiche. A titolo esemplificativo l’AIFA ha ritenuto ritiene che i vaccini Pfizer e Moderna, ad mRna, sono da destinarsi ai soggetti più a rischio di contrarre una forma grave della malattia. AstraZeneca è invece destinata ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 55 anni.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Pfizer, Moderna o AstraZeneca; si può scegliere quale vaccino fare?
Ha generato rabbia e stupore la decisione del Ministro Speranza di prorogare la chiusura degli impianti sciistici sino al 5 marzo. In particolare, ad esprimere il proprio dissenso Stefano Bonaccini. Il Governatore dell’Emilia Romagna ha affermato di aver appreso con sconcerto la notizia, divulgata solo poche ore prima di quella che avrebbe dovuto essere l’apertura.
Ospite della trasmissione Mattino Cinque, Bonaccini avrebbe riferito che è alto il grado di malcontento, tuttavia si è detto conscio delle priorità in questo momento, ossia la salvaguardia della salute. Eppure ha sottolineato come ad aver ingenerato il disappunto, sia stato il così poco preavviso. Soprattutto in virtù del fatto che la scorsa settimana era stato proprio il Comitato Tecnico Scientifico a dare l’ok per la riapertura.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Stop impianti sciistici, l’attacco di Stefano Bonaccini a Roberto Speranza
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In sostanza, sarebbe stato questo provvedimento in zona cesarini a dettare il malcontento. Il Ministro Speranza, ad ora, non avrebbe risposto a Bonaccini.
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