La regista Nadia Baldi ci parla dell’arte dal vivo e dalla fruizione digitale. Con “Settimo Senso”, la rivisitazione del suo spettacolo, sarà in tv
La regista Nadia Baldi arriva in tv con lo spettacolo “Settimo Senso” che la sera del 18 febbraio andrà in onda TvLoft. Lo spettacolo nato da un racconto di Ruggero Cappuccio, per il quale Nadia Baldi ha curato la drammaturgia e la regia, sarà sugli schermi per “Tutta scena – Il teatro in camera”.
Protagonista Euridice Axen in un immaginario dialogo tra una donna e un uomo che finisce in stupore quando l’uomo si accorge che la presenza femminile è in tutto e per tutto uguale a Moana Pozzi.
Nadia Baldi è anche consulente alla Direzione Artistica del Napoli Teatro Festival Italia e curatrice di “Quartieri di Vita” che vede Cappuccio nelle vesti di direttore. Un sodalizio che si è ritrovato anche in questo spettacolo che nel difficile momento che siamo vivendo, dal teatro arriva, rivisitato, in tv. La Baldi ci anticipa qualcosa ci dice la sua sul complicato rapporto dell’arte dal vivo e dalla fruizione digitale.
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Nadia, è su Tv Loft con lo spettacolo “Settimo Senso”, un racconto di Ruggero Cappuccio, di cui è curatrice della drammaturgia e della regia. Ci anticipi qualcosa
Il lavoro che andrà in onda su Tv Loft sicuramente non è lo spettacolo teatrale. Voglio ricordare che lo spettacolo ha debuttato con enorme successo al Napoli Teatro Festival Italia la scorsa estate. E sicuramente non è Tv. Direi che si può definire un particolare esperimento. Anche perché non è supportato dalla suggestiva scenografia. E’ un lavoro diverso. Ma riesce comunque a sottolineare la bravura di Euridice Axen, le suggestive e sensuali parole di Ruggero Cappuccio, le seducenti musiche di Ivo Parlati, il magico costume di Carlo Poggioli e la esoterica presenza di Moana Pozzi.
L’uomo e la donna a confronto, con un focus particolare sulla figura di Moana Pozzi, un modo per andare oltre l’immaginario che tutti hanno di lei?
Moana Pozzi è la donna consapevole, è la donna che liberamente sceglie, è la donna estremamente evoluta. Tutto questo è stato il motore della mia scelta artistica. Sono stata attratta da tutto ciò che lei rappresenta e che ritengo siano doti necessarie per vivere pienamente la propria vita e non quella degli altri. Il limitato immaginario collettivo sulla sua vita mi ha spinto ad andare oltre, grazie anche alla suggestiva e superlativa scrittura di Ruggero Cappuccio.
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Uno spettacolo che va in scena, seppur in modo diverso, nel cuore della pandemia. “Settimo senso” dimostra che ci si può reinventare?
Certo tutto si può reinventare, ma il teatro NO. Il teatro è uno dei pochi luoghi d’arte in cui c’è la possibilità di emozionarsi senza filtri, di sentire l’odore, il calore di uno sguardo, dove c’è lo scambio di energia, dove c’è la bellezza dell’imprevisto, dove si è inevitabilmente attivi.
Anche il teatro, la musica, e tutti gli spettacoli da vivo si stanno trasferendo sul web. Arte dal vivo e fruizione in digitale sono destinate a convivere a lungo?
Sicuramente il web è fondamentale per il teatro perché consente l’archiviazione, quella cosa che regala al futuro la possibilità di esistere. Ma il web non può essere teatro.
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Insieme a Ruggero Cappuccio lavora al Napoli Teatro Festival Italia come consulente alla Direzione Artistica, come se lo immagina questo evento internazionale per il 2021?
Il Napoli Teatro Festival è divenuto uno dei più importanti appuntamenti Europei e non solo….non possiamo far altro che crederci anche quest’anno, con la stessa energia di sempre. Il festival oltre ad essere una fucina di creatività e genialità e anche un momento di lavoro. Intorno al festival ruotano circa 1500 persone.
FRANCESCA BLOISE