Un recente studio riferisce che in Irlanda il più grande trasgressore del diritto ambientale è lo Stato stesso: causata perdita della biodiversità.
Sul fronte ambiente, l’Irlanda pare che sia stata bocciata su tutta la linea. Secondo un recente studio sarebbe lo Stato stesso ad essere il più grande trasgressore del diritto ambientale. Una circostanza che avrebbe condotto ad una inestimabile perdita di biodiversità. Per gli ecologisti la colpa è delle fallimentari politiche attuate.
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Sempre crescente, in Irlanda, il dato sulla perdita di biodiversità. Secondo un recente studio numerose sarebbero le specie in via d’estinzione nel Paese e ciò a causa di fallimentari scelte politiche. A ciò poi, si aggiunge che quasi la totalità degli habitat di rilevanza internazionale siti in Irlanda si troverebbero in condizioni precarie. Diretta conseguenza è che non riescono a fornire alla fauna giusta protezione e approvvigionamenti.
Lo studio, condotto da ecologisti indipendenti, riporta The Irish Times, avrebbe rilevato come il quadro sia letteralmente inquietante e come i trend mostrino la faccia degenerativa del fenomeno. Per gli esperti la colpa sarebbe direttamente dello Stato che pare, a loro dire, non finanzi economicamente anche le più minime basi ambientali. Hanno concluso, infatti, con un inciso: “Il più grande trasgressore del diritto ambientale in Irlanda è lo Stato“.
Sostanzialmente il Governo non sarebbe in grado di fornire il giusto supporto alle politiche di settore, anzi spesso pare che vi remi contro. Il risultato dello studio, ha spiegato il team di ricerca si pone quale obbiettivo non soltanto quello di rimarcare responsabilità ma soprattutto quello di voler fornire un approccio strategico necessario per poter migliorare e raggiungere i giusti obbiettivi in favore della Natura. Sono stati suggeriti, infatti, strumenti utili per gestire il piano d’azione.
Ogni cinque anni, in forza della Convenzione stipulata per tutelare la diversità biologica, l’Irlanda ha l’obbligo di pubblicare un piano d’azione. Quello passato, almeno per tre anni ha mostrato dei segni di favorevole riscontro, tuttavia con il passare del tempo si sarebbero persi gli obbiettivi. In particolare pare che determinati piani, come Food Wise 2025 e Harnessing Our Ocean Wealth, abbiano quale focus la crescita economica piuttosto che la vera gestione sostenibile di tali aree.
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In conclusione, riferisce lo studio, il Governo ha l’obbligo di incrementare i finanziamenti per “affrontare l’emergenza della biodiversità e il finanziamento deve – riporta The Irish Times- essere commisurato alla portata dell’emergenza“.
M.S.
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