A distanza di 5 anni, il tribunale di Bolzano assolve Alex Schwazer, marciatore olimpico, dall’accusa di doping. “La manipolazione delle provette sarebbe potuta avvenire in qualsiasi momento”
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Walter Pelino, il Gip del tribunale di Bolzano, ha assolto Alex Schwazer dall’accusa di doping. Nel 2016, il campione olimpico era stato sottoposto ad un controllo non previsto, risultando positivo: il fatto gli procurò una squalifica di ben 8 anni. Fin da subito, il marciatore aveva ipotizzato che fossero state consapevolmente alterate le provette. Le agenzie di Wada (World Anti Doping Agency) e World Athletics (un tempo “laaf”) avrebbero potuto contaminare le prove in qualsiasi momento, data anche la scelta di condurre le indagini in maniera “autoreferenziale, non tollerando controlli dall’esterno“.
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Alex Schwazer assolto dall’accusa di doping, le dichiarazioni del Gip di Bolzano
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Alex Schwazer, vincitore dell’oro a Pechino nella specialità della marcia (2008), sostiene da sempre che Wada e laaf abbiano alterato i campioni fino al punto di rilasciare dichiarazioni false. Il Gip di Bolzano, sollecitato dalla Procura, ha svolto ulteriori indagini, che lo hanno portato a sciogliere l’imputato da ogni accusa.
Come sottolineato dallo stesso Pelino, “la manipolazione sarebbe potuta avvenire in qualunque momento“, a causa della segretezza con cui le agenzie hanno condotto le loro verifiche. Sia a Stoccarda che a Colonia, sedi rispettivamente dell’agenzia di prelievi e del laboratorio di analisi, sono inoltre state riscontrate delle scorrettezze nella conservazione delle provette. “La catena di custodia dei reperti in perizia è di fatto del tutto evanescente“, ha sottolineato il Gip, motivando con maggior chiarezza la propria posizione.
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Al momento, nonostante il marciatore sia stato assolto dall’accusa di doping, non potrà partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. La sua squalifica, emessa nel 2016, varrà infatti fino al 2024.