Oggi verrà pubblicato il consueto monitoraggio delle Regioni da parte del Ministero della Salute: sei le regioni che potrebbero cambiare colore.
In data odierna verrà pubblicato il consueto monitoraggio da parte del Ministero della Salute che potrebbe confermare lo stato attuale della divisione in colori delle regioni o determinare dei passaggi in altra zona.
Stando alle dichiarazioni dei Governatori, pare che nessuna Regione dovrebbe registrare un cambio, eppure numeri alla mano il quadro sembrerebbe ben diverso. Vi sarebbero regioni, infatti, che rischiano il passaggio da zona gialla ad arancione e da arancione a rossa. Un aggravio, insomma, con tutte le sue dirette conseguenze.
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Seppur le impressioni dei Presidenti sarebbero delle migliori, in realtà i numeri non sarebbero altrettanto clementi. Bisognerà attendere la pubblicazione del consueto monitoraggio da parte del Ministero della Salute, tuttavia dai numeri già si scorgerebbero alcune previsioni. Stando a quanto riporta la redazione di Leggo, non poche sarebbero le regioni che a causa del loro quadro epidemiologico potrebbero assistere ad un loro passaggio in una zona più restrittiva.
A rischiare, concretamente, sarebbero Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Molise e Basilicata. Tali regioni andrebbero, quindi, ad equipararsi alla situazione di Liguria, Toscana, Umbria e al Trentino Alto Adige. Addirittura l’Abruzzo, di ultimo ingresso in zona arancione, rischierebbe nuovamente il rosso. A determinare tali modifiche, di certo la crescente circolazione della tanto temuta variante inglese che parrebbe maggiormente contagiosa rispetto alla versione originaria del virus. Una circostanza che peraltro, riporta Leggo, ha già condotto alcune realtà locali in Abruzzo a far scattare dei piccoli lockdown.
Eppure il quadro generale non sarebbe così catastrofico per tutte le Regioni. La Valle d’Aosta ad esempio e la Sardegna avrebbero numeri tali che gli consentirebbero un accesso alla zona bianca. Tuttavia il Comitato Tecnico Scientifico sarebbe restio a concedere tale “beneficio” per il momento, considerato il delicato frangente. Abbassare la guardia in questo momento potrebbe costare caro.
Il parametrio primario, però, da considerarsi per la collocazione nelle diverse zone è di certo l’indice di contagio (Rt) a cui contribuiscono i numeri delle terapie intensive. Tenendo conto di tale variabile sarebbero sei le regioni che hanno superato la soglia; Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Bolzano e Umbria, riferisce Leggo.
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