L’ufficio del procuratore messicano spera nell’Università di Innsbruck: le ossa apparterrebbero ai 43 studenti di Ayotzinapa.
#Ayotzinapa Le indagini continuano. https://t.co/BM5J9OoEI3
— America Latina – Amnesty Italia (@AmericalatinaAI) February 19, 2021
L’ufficio del procuratore messicano ha inviato 16 resti umani in Austria per accertare, attraverso i metodi dell’analisi genetica, la presunta corrispondenza tra le ossa rinvenute e qualcuno dei 43 studenti di Ayotzinapa dichiarati scomparsi sette anni fa. Il caso è noto come Strage di Ayotzinapa e avvenne precisamente il 26 settembre 2014 nella città di Iguala, in Messico. L’incidente ha scioccato l’intero paese ed è diventato in breve tempo una questione internazionale. Il giorno del massacro gli studenti erano in viaggio a bordo di tre autobus verso la Città del Messico.
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Nuove risposte alla strage di Ayotzinapa?
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Secondo le ricostruzioni, i tre veicoli sono stati fermati dalla polizia locale: gli agenti attaccarono brutalmente i ragazzi della Escuela Normal Rural Raúl Isidro Burgos di Ayotzinapa; causando 6 morti; 25 feriti e 43 rapimenti. Sebbene cause e dettagli sul massacro siano ancora sconosciuti, le autorità conclusero che i giovani rapiti siano stati consegnati e uccisi da alcuni esponenti dei Guerreros Unidos, una pericolosa organizzazione criminale che opera negli stati messicani di Morelos e Guerrero.
I rapporti governativi ufficiali riportano che lo scorso giovedì, 18 febbraio, i rappresentanti della Procura della Repubblica e un team argentino specializzato in antropologia forense, hanno consegnato all’Università di Innsbruck, in Austria, i 16 resti umani rinvenuti nella Barranca de la Carnicería della Cocula, nello stato meridionale di Guerrero, luogo della sparizione degli studenti. L’istituto austriaco è già riuscito a risalire all’identità di due dei 43 ragazzi scomparsi, quali quelle di Christian Alfonso Rodríguez Telumbre e Alexander Mora Venancio.
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Un terzo studente, Jhosivani Guerrero, era stato già identificato dalla Procura durante il governo di Enrique Peña Nieto, alla presidenza dal 2012 al 2018.
Fonte El Universal