Questa domenica il noto servizio di social networking ha rimosso definitivamente la pagina principale delle forze armate.
Questa domenica Facebook ha rimosso ufficialmente l’account principale delle forze armate del Myanmar a causa di istigazione alla violenza. Lo ha riferito l’azienda della piattaforma il giorno seguente all’uccisione di due manifestanti da parte della polizia intenta a disperdere la folla. Reuters cita le parole di un rappresentante della celebre società web: l’esperto ha riferito che, perfettamente in linea con le politiche internazionali, Facebook ha bannato la pagina del team di informazioni di Tatmadaw True News dalla rete per “violazione degli standard che vietano l’incitamento della violenza.”
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La crisi in Birmania
Myanmar coup: Facebook shuts down military’s main page as well-known actor arrested https://t.co/ZF8dwJBqfk
— The Guardian (@guardian) February 21, 2021
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La situazione in Birmania continua a peggiorare. Sin dal 1 febbraio, data del colpo di Stato per mano dell’esercito, numerose persone sono scese in piazza per chiedere la fine della presa di potere da parte delle milizie armate e la liberazione della leader democratica eletta Aung San Suu Kyi (premio Nobel per la pace nel 1991). La rigida repressione da parte delle milizie è inesprimibile. Sono passati solo due giorni dalla dichiarazione della scomparsa della giovane 20enne birmana, uccisa da un proiettile alla testa; appena uno dalla morte di altri due protestanti, di cui uno minorenne. Facebook ha deciso di rimuovere dalla rete 70 account falsi e pagine gestite dai membri delle forze armate in vista delle future elezioni di novembre.
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Le milizie avevano pubblicato contenuti propagandistici a favore dell’esercito e critiche contro Aung San Suu Kyi e il suo partito.
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