I ribelli Ruanda negano un coinvolgimento nell’agguato all’ambasciatore italiano Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e del loro autista.
Hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell’agguato all’ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista Mustapha Milambo. Non sarebbero quindi stati i ribelli hutu ruandesi delle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda Fdlr-Foca ha colpire il convoglio delle Nazioni Unite. Nella nota diramata proprio dai ribelli Ruanda si legge che “dichiarano di non essere coinvolti in alcun modo nell’attacco e chiedono alle autorità congolesi e alla Monusco di fare tutto il possibile per far luce sulle responsabilità di questo ignobile assassinio”.
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Le Forze armate congolesi, alla ricerca della verità. Chi ha compiuto il triplice assassinio?
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Sono alla ricerca della verità le Forze armate, che vogliono far chiarezza sulla morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista Mustapha Milambo. Si sono quindi “messe alle calcagna del nemico. A 500 metri, i rapitori hanno tirato da distanza ravvicinata sulla guardia del corpo, deceduta sul posto, e sull’ambasciatore, ferendolo all’addome”.
Dalle ultime notizie trapelate dagli inquirenti della RDC che stanno indagando sul caso, gli aggressori sarebbero stati 6. Tutto è successo alle 10.15 presso Kibumba. Gli uomini armati hanno fatto esplodere dei colpi verso la macchina in cui viaggiava l’ambasciatore Attanasio. Gli spari non hanno lasciato scampo all’autista. Nel frattempo Attanasio e il carabiniere Iacovacci, probabilmente feriti, sono stati portati nella foresta dove poi sarebbero stati uccisi. Gli aggressori inoltre erano in possesso di cinque Kalashnikov e di un machete.
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Infine le Forze Democratiche per la liberazione del Ruanda, in una nota hanno fatto le condoglianze alle famiglie dei defunti, al governo e agli italiani, e assicurano tutta la loro vicinanza.
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