Il “Bufalo” della Banda della Magliana, condannato all’ergastolo, è stato sorpreso con altri pregiudicati: torna in carcere
Marcello Colafigli era l’esponente di una delle organizzazioni mafiose più pericolose e note sul territorio nazionale, condannato all’ergastolo nel maxiprocesso alla Banda della Magliana. Dopo pochi giorni dalla disposizione della semilibertà, concessione destinata agli ergastolani che hanno scontato la parte maggiore della pena e dimostrato i termini per la buona condotta, è stato sorpreso in compagnia di altri pregiudicati.
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Marcello Colafigli di nuovo in carcere
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Marcello Colafigli, leader della Banda della Magliana, è stato condannato all’ergastolo per tre omicidi. Tra questi, si ricorda il coinvolgimento nella faida del 1981 con la banda criminale dei Proietti, dopo il quale fu arrestato.
Un sistema criminale trasversale quello della Banda della Magliana: dal sequestro di persona al traffico di stupefacenti, rapine, gioco d’azzardo, omicidi, la rendono una delle organizzazioni più pericolose esistite sul territorio. Sull’attività criminale dell’Organizzazione che prende il nome dell’omonimo quartiere romano, era stata prodotta la serie “Romanzo Criminale“, nella quale il suo personaggio era denominato “Bufalo”.
Per Colafigli era stata disposto il regime di semilibertà, ma dopo poco è stato di nuovo arrestato e portato in carcere. Il motivo è la violazione del regolamento, che vieta l’incontro con altri pregiudicati, avvenuto a Ostia, dove è stato sorpreso.
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Gli investigatori tenevano sotto controllo la zona in cui si muoveva a Casal Polacco, dove risiede la sorella, e le sue frequentazioni con altri pregiudicati. Revocato il beneficio della semilibertà e condotto di nuovo in cella.