Agevolazioni per le Partite Iva che usano i pagamenti digitali. Ecco come accorciare la durata dei controlli e ridurre le sanzioni
I pagamenti elettronici aiutano e anche molto. Questo abbiamo imparato a capirlo grazie al cashback introdotto dal governo Conte che dando un piccolo rimborso sulla spesa incentiva all’uso dell’elettronico scoraggiando i pagamenti in contanti.
Una procedura questa che aiuta i cittadini. Ma anche i titolari di Partita Iva possono beneficiare dei pagamenti digitali. Come? Evitando alcuni controlli fiscali che in base alle leggi attuali favoriscono chi usa gli strumenti digitali di pagamento e mette via il contante. Nei confronti di tutti i professionisti e le Partite Iva che scelgono di eseguire dei pagamenti tracciabili, inclusi anche i bonifici, le carte di credito o i bancomat) il Fisco è più “buono” in quanto prevede sanzioni dimezzate e minori controlli.
Questa sorta di sconto non è per tutti. È necessario rispettare dei parametri e dei requisiti minimi per poter usufruire di queste facilitazioni. Vediamo quali.
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Partite Iva, le agevolazioni sul Fisco
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Dicevamo che per le Partite Iva che scelgono la via dei pagamenti elettronici il Fisco prevede riduzioni di sanzioni e meno controlli. Tutto vero in relazione però a specifici requisiti reddituali come:
- I ricavi o i compensi non devono superare i 5 milioni di euro;
- Riportare nella dichiarazione dei redditi gli estremi dei rapporti intercorsi con gli operatori finanziari;
- Pagamenti tracciabili, con operazioni anche superiori a 500 euro, per le attività svolte
In questi casi il Fisco effettua sanzioni minori in caso di violazioni di dichiarazione di Iva, di redditi o di Irap, oltre che attuando anche meno controlli con termini di accertamento che si riducono a due anni.
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Anche per le Partite Iva che seguono il regime forfettario ci sono delle agevolazioni dettate dai pagamenti elettronici al posto del contante che arrivano se tutta la documentazione presenta fatture elettroniche, con accertamenti sui redditi che si accorciano di un anno. Con incassi tracciati e importi superiori a 500 euro la riduzione è di due anni.