Coloro che hanno aderito al Cashback di Natale percepiranno i rimborsi dal 1 marzo. Numerosi sono i reclami per le mancate registrazioni di alcune spese effettuate. Il Superpremio è a rischio per nodo del sistema.
La prossima settimana coloro che hanno partecipato al Cashback di Natale percepiranno i rimborsi. Sono più di 3 milioni gli italiani che hanno aderito all’iniziativa. Nel periodo dall’immacolata alla fine dell’anno hanno effettuato almeno dieci transazioni pagando con il bancomat presso esercizi commerciali e professionisti. Dal 1 marzo verrà rimborsato il 10% su queste spese, entro i 150 euro. La somma sarà erogata direttamente sui contocorrenti. I dati registrati parlano di un totale di 222 milioni di rimborsi stimando 69 euro a persona.
Nelle ultime settimane sono innumerevoli le segnalazioni in merito alla mancata registrazione di alcune transazioni. Molti soggetti, verificando i loro pagamenti, hanno riscontrato che alcuni non sono stati registrati dall’app Io.
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Nell’ambito dell’iniziativa è stato realizzato un portale dedicato ai reclami. A occuparsene la società Consap per conto del Ministero dell’Economia della Finanza. I reclami potranno essere presentati a seguito della scadenza delle prassi per ottenere il rimborso. Per le spese effettuate nel periodo sperimentale natalizio, si potranno presentare le istanze fino al 29 giugno. Per mettere in atto la procedura sarà necessario iscriversi al portale dei rimborsi, allegare la domanda e la documentazione, come gli scontrini pos, a sostegno della mancata registrazione. Bisognerà poi attendere la risposta di Consap che, come indicato sul sito, esaminerà il caso entro 30 giorni.
Altra criticità del sistema è stata riscontrata a seguito del presentarsi di soggetti che effettuano piccole transazioni ai fini di scalare la classifica. Quest’ultimi desiderano incrementare le possibilità di vincita del Super Cashback previsto ogni sei mesi con un montepremi pari a 1.500 euro.
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Per ottenere questo rimborso è necessario rientrare tra i 100 mila italiani che in un semestre hanno effettuato il numero più alto di pagamenti elettronici. Quello che conta è il numero di operazioni non gli importi. L’iniziativa è pertanto a rischio di sospensione.
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