Defender of the People, organizzazione a difesa dei diritti umani, ha definito la giornata un “massacro senza precedenti.
Sangue e violenze per le prigioni dell’Ecuador nella giornata di martedì, 23 febbraio. Il Defender of the People – l’associazione a difesa dei diritti umani – ha definito il giorno al pari di un “massacro senza precedenti”. Secondo le fonti ufficiali delle autorità locali ieri sono scoppiate diverse risse tra gruppi rivali in tre carceri del sovraffollato sistema penitenziario dell’Ecuador. I media riferiscono che sono almeno 75 i detenuti morti ieri. Si parla invece di poche decine di persone rimaste ferite nelle agghiaccianti aggressioni tra bande, scoppiate per avere pieno controllo della struttura penitenziaria. Alcuni detenuti sono riusciti a catturare le cruente uccisioni tramite immagini e video.
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Le tre carceri sono ubicate rispettivamente nelle città di Guayaquil, a ovest del paese, Latacunga, al centro, e Cuenca, più a sud. Le autorità locali hanno immediatamente spedito 800 agenti di polizia al fine di ristabilire l’ordine all’interno delle strutture; mentre l’esercito è incaricato a monitorare la situazione armi tra munizioni ed esplosivi. Dopo la notizia relativa alle rivolte e dalle brutali uccisioni, decine di familiari dei detenuti si sono radunati al di fuori della struttura per cercare di avere notizie dai loro parenti.
Secondo quanto ha riferito il direttore dello stabilimento di Guayaquill, gli scontri mortali tra bande sono molto frequenti nelle carceri sovraffollate del Paese. Di conseguenza, si stima che le brutali rivolte dei detenuti sia una reazione alle rigide azioni di controllo compiute nelle celle. Solo ieri erano state sequestrate altre due armi da fuoco che sarebbero state utilizzate per uccidere i leader di una banda.
Gli aspri combattimenti appartengono a organizzazioni criminali: le più pericolose sono quelle sotto i nomi di Los Pipos, Los Lobos e Tigrones, i cui membri sono alla base del traffico di droga e gestiscono altri gruppi malavitosi delle carceri. Con oltre 38mila detenuti per 29mila posti in 60 carceri, solo 1.500 guardie hanno il controllo del sovraffollamento carcerario in Ecuador, la cui cifra si aggira intorno al 30% (i dati sono relativi alle nuove misure di prevenzione anti-Covid).
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Lo stato di emergenza nelle carceri è stato annunciato durante gli ultimi mesi del 2020, al fine di controllare le bande e ridurre i fenomeni di crudeltà e violenza. Nel 2020, 51 detenuti sono stati uccisi, di cui 11 a dicembre a seguito di rivalità tra organizzazioni criminali di trafficanti di droga.
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Fonte Times of India
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