“Ti sei mai chiesto quanto è grande il cuore di una giraffa? Scrive la cacciatrice sui social. Un gesto crudele senza precedenti.
Pubblicato da Merelizé Nell su Domenica 14 febbraio 2021
Una cacciatrice si è recentemente vantata sui social network di aver ucciso una giraffa in un parco vicino alla sua fattoria in Sud Africa. La protagonista del crudele gesto è Merelize van der Merwe, 32 anni. Perennemente in polemica con gli animalisti, la ragazza continua a ricevere minacce di morte per le sue tanto violente quanto insensate azioni verso il mondo animale. Le ultime critiche si scagliano contro una foto postata sulle piattaforme social: nell’immagine, la giovane sorride; tra le mani insanguinate, il cuore di una povera giraffa, sparata e uccisa per pura crudeltà all’inizio di questo mese.
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“Il mio regalo di San Valentino”
Il crudele regalo di San Valentino: cacciatrice uccide una giraffa e ne mostra il cuore https://t.co/It4LM2idQq via @LaStampa
— A𝖓𝖎𝖒𝖆𝖑 H𝖔𝖑𝖔𝖈𝖆𝖚𝖘𝖙 (@Animal_Genocide) February 23, 2021
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In una lunga serie di foto pubblicate la scorsa domenica 14 febbraio; sulle pagine dei suoi account Facebook e Instagram Merelize van der Merwe si mostra senza vergogna mentre stringe l’organo vitale dell’animale. In occasione di San Valentino la donna ha condiviso la sua inspiegabile “emozione”: “Ti sei mai chiesto quanto è grande il cuore di una giraffa?”, ha scritto nella didascalia della foto. “Sono assolutamente al settimo cielo con il mio GRANDE regalo di San Valentino […] Ho cacciato più animali di quanti ne riesca a contare, ma mi eccito ancora ogni volta”, ha confessato.
La foto ha fatto in breve tempo il giro del web, provocando un’ondata di commenti tra rabbia e indignazione. Le reazioni da parte delle associazioni animaliste non sono tardate e hanno prontamente risposto ricordando l’inutilità della caccia ai trofei. La cacciatrice 32enne non demorde e dichiara la prosecuzione dei suoi cruenti obiettivi.
Iniziative deplorevoli e inesprimibili non solo agli occhi degli attivisti, ma al cuore di tutti coloro che possiedono ancora un briciolo di sensibilità ed empatia al di fuori del proprio sé: arrogarsi la presunzione e il diritto di togliere la vita a un altro essere vivente dovrebbe essere considerato al pari di una “spia di un disturbo psichiatrico”, come ha precisato Elisa Allen della People for the Ethical Treatment of Animals. “Chi uccide un altro essere senziente, estrae cuore e ne fa motivo di vanto rientra nella definizione di sociopatico“, ha specificato la direttrice della sezione britannica del gruppo PETA.
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Pubblicato da Merelizé Nell su Lunedì 30 novembre 2020
Tutte le caratteristiche rientrano nello spettro clinico di un disturbo, nonché di un comportamento altamente disfunzionale.
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Fonte Independent