Un recente rapporto titolato World Forgotten Fishes avrebbe rivelato come intere popolazioni di pesci d’acqua dolce sarebbero a rischio estinzione: i motivi.
Pesca intensiva e cambiamento climatico sarebbero i fattori in forza dei quali intere popolazioni di pesci d’acqua dolce sarebbero a rischio estinzione. Questo quanto emerso da un recente studio titolato World Forgotten Fishes e redatto da 16 organizzazioni globali per la conservazione delle specie tra cui il WWF.
Numeri impietosi parlano di un crollo del 76% dal 1970 ad oggi soprattutto di grandi pesci con pesi superiori a trenta chili. A livello globale la popolazione di grandi pesci è quasi del tutto scomparsa e ben sedici sono le specie dichiarate estinte.
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Secondo il World Forgotten Fishes ben un terzo della popolazione di pesci d’acqua dolce è a rischio estinzione. A determinare il drammatico frangente diversi fattori: in primis l’inquinamento a cui seguono pesca intensiva e pratiche poco sostenibili, nonché introduzione di specie invasive, cambiamento climatico e deviazioni dei corsi dei fiumi. Stando a quanto riporta il The Guardian, dal rapporto è emerso che la maggior parte dei corsi d’acqua dolce del Pianeta sarebbero arginati e sfruttati per implementare il settore primario.
Effettuando un focus sulla Gran Bretagna è emerso che soltanto il 15% dei suoi fiumi lo scorso anno ha soddisfatto gli standard climatici di un buono stato ecologico. A determinare il danno di certo gli scarichi delle acque reflue e l’inquinamento prodotto dalle aziende agricole.
Dave Tickner, riporta il The Guardian, consigliere capo del WWF per le acque dolci ha dichiarato che questi luoghi pullulano di vita, eppure sarebbero quelli che versano nello stato peggiore.
Si pensi al salmone, una specie in netto calo dagli anni ’60 ad oggi in Gran Bretagna, per non parlare della bottatrice e dello storione che, invece, si sono già estinti.
Fu proprio il The Guardian lo scorso anno a rivelare la quantità di sostanze inquinanti nei fiumi: un dato sconcertante che rispetto al 2019 vedeva uno sversamento maggiore di 200mila volte.
Il WWF, ha spesso chiesto al Governo di attivare immediati piani di recupero e considerare lo stato delle acque dolci una questione di prioritaria emergenza. Sul punto Tickner ha dichiarato che le leggi attualmente vigenti vanno rafforzate con disegni che mettano al primo posto l’ambiente ed il suo recupero, anche di quello delle acque dolci.
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Dal rapporto è inoltre emerso che gli ecosistemi delle acque si stiano deteriorando due volte più velocemente degli oceani e delle foreste.
M.S.