Ad un anno dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo, Achille Lauro si riconferma un protagonista pur non essendo in gara. Con i suoi quadri messi in scena, sul palco dell’Ariston si respira arte dopo tanto tempo
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È la domanda che tutti si stanno ponendo da un anno: ma Achille Lauro ci è o ci fa? La risposta più consona è che, forse, non ci è dato saperlo. Quello che importa davvero è che riesca a spiazzarci sempre e, tenendoci incollati alla televisione proprio come un anno fa con le sue esibizioni intrise di fascino e di significato. Lauro, con le sue esibizioni, riesce sempre a lasciare tutti senza parole e dividere l’opinione pubblica. Nella sua sregolatezza e disinibizione riesce sempre a dividere l’opinione pubblica, a far discutere e ad attirare polemiche, ma soprattutto mette in evidenzia degli evidenti sintomi di ignoranza che affliggono il nostro Paese. C’è chi continua a paragonarlo a grandi della musica italiana, dimostrando di guardarlo in televisione e di limitarsi al suo travestimento, ma Achille Lauro non sarà né il primo né l’ultimo artista ad indossare dei vestiti di scena. Invece, è certamente il primo a portare sul palco dell’Ariston un vero e proprio progetto dissacrante, dove attraverso i suoi quadri l’arte e la musica diventano una cosa sola. Lauro non si limita a mettere un vestito e un po’ di trucco, lui incarna ciò che indossa e gli da vita.
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Sanremo 2021, Achille Lauro spiega il suo progetto: “Davanti a Dio siamo tutti uguali”
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Se ieri sera Lauro ci ha fatto sognare con il suo omaggio alla grandissima Mina, questa sera si prepara ad incarnare il Pop. “Il mio sarà un viaggio nei generi musicali, i quadri ne saranno i contenitori” spiega sul suo profilo Instagram, a tutti quelli che hanno fatto fatica a capire il suo progetto limitandosi ad osservare l’abito di scena. “Ogni genere rappresenta un’epoca, un modo di vivere e di pensare: un momento di rottura e di cambiamento. La musica ancora oggi ne è il motore. Ha cambiato il modo di pensare, di vestire, di ballare, di interpretare la realtà e di esprimersi. Ha legittimato la ribellione, la libertà e ha aperto le porte all’individualità“.
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Con questo suo progetto, Lauro vuole lanciare un semplice messaggio: bisogna vivere la propria vita così come la desideriamo, e realizzare i nostri sogni senza prefissarci dei limiti imposti da una società di cui noi stessi facciamo parte. Il miglioramento, la svolta, il cambiamento, deve partire da ognuno di noi. “Davanti a Dio siamo tutti uguali” ripete Achille, che è un po’ il mantra di questo bellissimo viaggio nel tempo e nella ribellione di genere e sociale.