Elisa Pilarski, 29 anni e incinta di 6 mesi, è stata trovata morta in un bosco il 16 novembre 2019. Gli aggiornamenti del caso.
🇫🇷 ALERTE INFO – Le compagnon d’Elisa #Pilarski, jeune femme décédée en novembre 2019 à l’âge de 29 ans, a été mis en examen pour homicide involontaire. Son chien « Curtis », a été désigné par les expertises comme coupable de ses blessures mortelles. (BFMTV) pic.twitter.com/LKOISJMaNc
— Mediavenir (@Mediavenir) March 4, 2021
Nuovi aggiornamenti sul caso Elisa Pilarski, la 29enne sbranata dai cani lo scorso 16 novembre 2019. Incinta di 6 mesi, la giovane è stata ritrovata senza vita dal fidanzato nella foresta di Retz. Quei 75 m2 di area verde nel dipartimento dell’Oise contraddistinguono la più grande e antica riserva di caccia della Francia del Nord. Il suo corpo martoriato è stato scoperto tra gli alberi del bosco nel pomeriggio, intorno alle ore 15:00; accanto alla salma c’era il cane Curtis, l’american staffordshire, razza simile al pitbull, che Elisa aveva portato fuori per una passeggiata. Da quel giorno la sua morte è un mistero.
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I risultati dell’autopsia
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I cacciatori del Rallye de la passion si dichiararono innocenti: quel giorno la battuta di caccia era prevista verso le ore 13:30; a quell’ora Elisa era già stata aggredita: l’ultima chiamata al compagno Christophe Ellul è avvenuta alle ore 13:19. Di conseguenza, i sospetti ricaddero su Curtis, il cane della vittima. L’avvocato del signor Ellul ha ribadito che è “troppo semplice” scaricare la responsabilità dell’omicidio su un animale domestico e “decidere di abbatterlo equivarrebbe a chiudere sbrigativamente il caso”. L’innocenza di Curtis è stata sostenuta anche dal compagno della vittima.
Questo giovedì 4 marzo, dopo oltre un anno e mezzo dalla morte di Elisa Pilarski, la procura di Soissons ha annunciato attraverso un comunicato il nome del responsabile. Christophe Ellul è stato accusato di omicidio colposo. L’uomo è giudicato colpevole della morte della donna, scomparsa per “incoscienza, disattenzione e negligenza del compagno, con la conseguente aggressione del pitbull”. Tesi che collima con i risultati dell’autopsia: la donna sarebbe morta per “un’emorragia in seguito a diversi morsi da cane alla testa e agli arti superiori e inferiori.”
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Christophe Ellul è stato in seguito rilasciato sotto controllo giudiziario, ma gli è severamente proibito di entrare in contatto con i familiari della vittima.
Fonte L’Union