Le vittime sono state gettate in acqua dai trafficanti: almeno 20 le persone morte ieri lungo la costa dell’Africa orientale.
Tragedy in Djibouti.
At least 20 people have died after smugglers forced 80 migrants into the sea during their journey to Yemen: https://t.co/q3fDYG4u6Q pic.twitter.com/JhvQqGnuT7
— IOM – UN Migration (@UNmigration) March 4, 2021
Una nuova tragedia sulle coste dell’Africa orientale di Obock a Gibuti, la terza in meno di sei mesi. Questo mercoledì 3 marzo almeno 20 migranti hanno perso la vita in mare. Stando alle ricostruzioni dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), le vittime sono state gettate in acqua dai trafficanti di esseri umani, i quali li avrebbero “spinti fuori dalla barca una volta al largo” a causa dell’imbarcazione “troppo affollata”. Il mezzo è partito da Oulebi ed era diretto verso lo Yemen, così ha riferito su Twitter Mohammed Abdiker, direttore regionale per l’Est e il Corno d’Africa dell’OIM.
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La testimonianza di Yvonne Ndege
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La notizia è stata confermata anche da Yvonne Ndege, portavoce dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) per l’Africa orientale e il Corno d’Africa. “Trenta minuti dopo la partenza, i trafficanti hanno costretto circa 80 persone a tuffarsi in acqua” – ha precisato questo giovedì. “I sopravvissuti dichiarano che almeno 20 persone sono state uccise; mentre alcuni mancano ancora all’appello” – riporta la dichiarazione ufficiale – “Finora sono stati recuperati cinque corpi sulla costa di Gibuti.”
Il documento riporta che i migranti, principalmente etiopi e somali, stavano cercando di raggiungere l’Arabia Saudita attraverso lo Yemen. “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità locali per fornire assistenza ai migranti, ma la tragedia di mercoledì è un’ulteriore prova che i criminali continuano a sfruttare per denaro le persone che cercano disperatamente di migliorare le loro condizioni di vita”, ha aggiunto Stéphanie Daviot, responsabile dell’OIM a Gibuti.
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Pubblicato da IOM Djibouti su Martedì 23 febbraio 2021
Lo stretto di Bab el-Mandeb tra Gibuti e lo Yemen è un punto strategico per il commercio internazionale. Quest’ultimo è anche luogo di traffico di esseri umani e i migranti lo sfruttano per tentare la fortuna nella penisola arabica, pagando e affidandosi ai servizi dei trafficanti.
Fonte Andalou Agency