Richiesto l’ergastolo per la madre del piccolo Leonardo, complice del responsabile: adesso stessa sorte per l’ex fidanzato.
Durante il processo da poco conclusosi per l’omicidio del piccolo Leonardo, il bimbo di soli venti mesi ucciso da violenti percosse in provincia di Novara il 23 maggio scorso, il pm responsabile per il caso Silvia Baglivo ha richiesto l’ergastolo per entrambi i membri della coppia. I due erano gli unici presenti sul luogo del delitto il giorno che la tragedia si è consumata. E secondo le dinamiche finora accertate questi risulterebbero come unici colpevoli. Secondo quanto è emerso durante lo svolgimento della seduta giuridica in tribunale è stato chiesto in maniera definitiva l’ergastolo per l’ex fidanzato della donna Nicolas Musi e la madre del bambino Gaia Russo.
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Le discussioni in aula hanno confermato una precedente versione dei fatti. Ovvero che ad aver fisicamente privato della propria vita il bambino della donna sia stato proprio Nicolas Musi. Motivo per il quale il primo ergastolo è stato destinato a lui.
Ma la donna non è esonerata dalle sue responsabilità. Dagli interrogatori è infatti emerso come la madre del bimbo fosse solita proteggere in varie situazioni il comportamento violento dell’ex fidanzato nei confronti del piccolo Leonardo. E finanche al giorno della sua morte. Inoltre è stato sentenziato come fosse stata lei stessa a scatenare l’istinto omicida dell’uomo.
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Dopo ben tre ore di argomentazione da parte del pm in carica hanno portato alla conclusiva risoluzione del giudice. Per Nicolas Musi è stato chiesto l’ergastolo con almeno 18 mesi di isolamento. Stesso destino per la donna, che dopo la furia omicida del suo all’epoca compagno, non ha agito in alcun modo per salvare lui la vita, tralasciando anche di portarlo in ospedale.
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