Sono trascorsi 10 anni da quel 26 febbraio 2011 e sono ancora molti i dubbi sul caso di Yara Gambirasio che ha lasciato con il fiato sospeso l’intero Paese
26 febbraio 2011, una data che ricorderemo bene in molti e che sancisce il ritrovamento di Yara Gambirasio dopo tre mesi esatti dalla sua scomparsa. La studentessa di terza media e ottima ginnasta di danza ritmica, scompare da Brembate di Sopra dopo essere uscita dalla palestra in cui si allenava. Il suo corpo viene trovato in un campo di Chignolo d’Isola solo ad una decina di chilometri dal punto in cui si svolsero le prime ricerche.
Molte le incognite legate a questo terribile delitto che portarono all’arresto e poi alla sentenza per Giuseppe Massimo Bossetti, definito a seguito delle indagini del dna come il figlio dell’ignoto 1. Bossetti, 44 anni, muratore di Mappello e padre di tre figli, il tribunale lo condannò all’ergastolo per l’assassinio di Yara ma lui continua ancora a reputarsi innocente.
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Ancora molte incognite sul caso di Yara Gambirasio
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Il corpo della giovane venne rinvenuto da Ilario Scotti, appassionato di aeromodellismo di Bonate Sotto. Fu solo a seguito della caduta di uno dei suoi aerei a due metri dal campo dove venne lasciata Yara che si poté trovarne il corpo.
“Non sono molto credente, ma devo dire che qualcosa c’è. Mi chiedo ancora oggi perché l’aereo andava in quella direzione, perché è caduto proprio in quel punto, a due metri da Yara, perché non ho trovato nessun guasto quando l’ho controllato“, disse Scotti a Il Giorno poco dopo la scoperta.
Il corpo martoriato della giovane atleta presentava tutti i segni per risalire alle cause della sua morte: il medico legale Cristina Cattaneo ne esaminò il cadavere e rinvenì che morì per ipertermia, una ferita alla gola non troppo profonda e ferite varie al corpo.
“Nessuna ferita da difesa – disse la Cattaneo – È morta la sera stessa della scomparsa. In via di elevata probabilità, secondo l’accertamento autoptico, è rimasta nel campo di Chignolo d’Isola dal momento della sua morte al momento del ritrovamento“.
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Bossetti continua a proclamarsi innocente dal carcere ed esente dai fatti. La procura lo accusa perché compatibile con le tracce biologiche rinvenute su Yara ma il caso resta ancora oggi uno dei più complicati per la cronaca nera italiana.