Ergastolo senza condizionale per l’uomo che nel 2018 uccise la sorella e il suo fidanzato. Ancora sconosciuto il movente del duplice omicidio
È arrivata al termine la vicenda giudiziaria di Robert Marzejka, il ragazzo accusato di aver percosso e ucciso la sorella Danielle e il suo fidanzato Seren Bryan nel 2018, in Michighan, Stati Uniti. Il processo è durato cinque giorni e la giuria è tornata col verdetto dopo una discussione durata solo 38 minuti. Marzejka è stato ritenuto colpevole dei due omicidi di primo grado, con l’aggravante della premeditazione.
Importanti sono state le testimonianze dei familiari, ancora sotto shock. In particolare il fratello Kevin ha raccontato che Danielle e Seren erano scomparsi da tre giorni, quando si cominciò a percepire un forte odore proveniente dal capanno in cortile. Andato a controllare di osa si trattasse, il ragazzo si trovò davanti ad uno sciame di mosche su alcuni grossi sacchi della spazzatura.
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Uccise la sorella e il fidanzato: condannato all’ergastolo
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Quando suo padre aprì una delle buste, la scioccante scoperta: conteneva uno dei due cadaveri. Secondo le autopsie, le vittime furono colpite ripetutamente con un martello, ritrovato sempre nel capanno, in una borsa con cuscini insanguinati, biancheria da letto e un rotolo di nastro adesivo. Le prove portarono dritte al fratello di Danielle, Robert, che all’epoca aveva appena 19 anni.
Il duplice delitto era avvenuto tre giorni prima. Robert aveva ucciso i due fidanzati in casa, dopo averli legati. In seguito aveva ripulito la stanza per poi tentare la fuga. La polizia lo rintracciò in Ohio e lo arrestò mentre indossava una parrucca bionda e grandi occhiali da sole, nella speranza di non farsi riconoscere.
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Sebbene gli fosse stato diagnosticato il disturbo bipolare, il ragazzo fu considerato capace di intendere e di volere: è stato riconosciuto colpevole di tutte le accuse. Nonostante siano passati ormai tre anni dall’atroce duplice omicidio, Marzejka non ha mai rivelato nemmeno ai suoi avvocati difensori il movente.