La nostra intervista a Martina Colombari: l’abbiamo raggiunta al telefono e con lei abbiamo parlato di cosa significa essere un personaggio pubblico “venerato” e seguito e di molto altro ancora
Per molti è una delle più belle Miss Italia di sempre, per altri una bravissima conduttrice e attrice, mamma, moglie e attivista tra i volti noti dello spettacolo. Inutile negare che effettivamente è tutto questo messo insieme. Bella, bionda e nonostante il successo rimasta sempre sé stessa e con la testa sulle spalle.
Non ha bisogno di molte presentazioni: lei è Martina Colombari, classe 1975 e originaria di Riccione che grazie al concorso di bellezza più ambito in Italia, si è fatta conoscere al grande pubblico prima per la sua bellezza e poi anche per le sue molte doti. Professionista di lunga data, oggi Martina è seguitissima sui social, con un milione di follower su Instagram, è per molti un’icona di bellezza ma anche di stile, classe, eleganza. Un savoir-fare unico, inimitabile che la distinge in tutte le cose che fa.
Noi di YesLife Magazine abbiamo avuto l’onore di poter scambiare quattro chiacchiere al telefono con lei che ci ha raccontato come sta vivendo questo difficile momento storico, sul lavoro come nella vita e come significa per lei essere un’icona così seguita.
Martina, come stai vivendo questo periodo così difficile, nel privato e sul lavoro?
Lo sto vivendo come tutti gli italiani e tanti abitanti del nostro Pianeta, con difficoltà, fiducia, speranza, voglia di ricominciare, voglia di ripartire e desiderio di cambiare un po’ tutta quella normalità che ci ha portato a tutto questo perché evidentemente qualcosa non ha funzionato. Con un desiderio di miglioramento, sia personale che sociale, con più rispetto verso la vita. Questa pandemia ci ha messo a dura prova ma soprattutto ci ha messo a contatto con la morte ma anche con la precarietà della vita, sulla poca gratitudine che abbiamo verso la vita e come sempre quando ci viene privato di qualche cosa ti rendi conto del valore che ha. Ci siamo attaccati di più alle nostre vite, gli abbiamo dato valore e abbiamo riapprezzato quello che abbiamo con la voglia di ripartire dalle cose più semplici e che davamo per scontate.
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C’è qualcosa che tu hai rivalutato in questo periodo?
Facendo da tanti anni parte del mondo dello spettacolo, la mia vita e il mio lavoro mi hanno portata a viaggiare tanto per lavoro e io di mio sono una girandolona, che farebbe mille cose, che non si fermerebbe mai, che non si darebbe mai un tempo e quindi ho riapprezzato e rivalutato la casa, il rallentamento del tempo, lo stare in ascolto, il non far niente, ma soprattutto la mia casa, sia come spazio che come tempo da trascorrere in casa, il guardare una serie tv, piuttosto che leggere un libro o cucinare, prendermi del tempo per me con lezioni di meditazione, farmi delle maschere per il viso..
Tempo anche per la tua famiglia?
Sì ovvio, dal momento che si vive la casa la si vive a 360 gradi con il marito, il figlio, con il coniglio. Non sono una grandissima cuoca ma soprattutto nel primo lockdown ci siamo attrezzate tutte un po’ di più in cucina, abbiamo riorganizzato gli armadi piuttosto che la libreria. Ho letto tanto, ho guardato tanta televisione, ho cercato di non farmi inquinare troppo dalle tante, troppe notizie, informazioni. Avremmo avuto bisogno di maggiore chiarezza, questo sì.
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Qualche giorno fa la foto con tuo figlio ha fatto il giro del web, tutti impazziti per lui che è identico a te. Che mamma sei?
Sono una mamma un po’ all’antica che cerca di andare avanti e di star dietro a questi tempi e a questo periodo storico difficile, dove si ha difficoltà a trovare un’identità, dove si pensa che la vita vera sia quella che vediamo sul digitale e sui telefonini e non è questo purtroppo. Una mamma che è preoccupata dalle droghe e da quello che viene buttato sul web, perché non c’è troppo criterio, tutela. Non basta dire che noi genitori li educhiamo ai social perché adesso è tutto a portata di mano, tutto facilissimo e raggiungibile. È difficile controllare questi ragazzi perché i mezzi che loro utilizzano non sono quelli che utilizzavamo noi una volta. Io cerco di essere un po’ mamma amica, un po’ autorevole, a volte perdo la pazienza, a volte do le punizioni, a volte do i premi, è veramente il mestiere più difficile del mondo.
Per molti oltre ad essere icona di bellezza, sei anche icona di tendenza con la scelta dei tuoi outfit. È una cosa che ti fa piacere?
Essere un esempio significa avere grande responsabilità e quindi i messaggi che tu devi portare avanti oltre ad essere veri, devono essere sinceri e sentiti, perché la gente non la prendi più in giro, perché adesso il tuo pubblico vuole verità. Io cerco di essere me stessa e non credo di fare fatica. Non potrei mettere in scena un personaggio che non sono io, quello lo faccio quando sono su un palco di un teatro e interpreto altre donne che non sono Martina. Mi piace che la gente mi prende come esempio di donna e di persona per la mia umanità, il mio essere onesta, essere rimasta con i piedi per terra, per i valori, per il mio senso etico, per la mia attività sociale, per il mio essere una buona professionista, una moglie che sta con lo stesso uomo da 25 anni e una madre. Nessuno di noi è perfetto, forse ce n’è stato solo uno che è stato addirittura messo in croce, non dobbiamo puntare alla perfezione ma l’esempio che dobbiamo dare è di cercare di dare ogni giorno il meglio di noi stessi e di cercare dei cambiamenti evolutivi.
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In fatto di stile come scegli? A pelle, hai dei brand a cui ti affidi sempre o ti piace cambiare?
Io da Miss Italia, e sono passati 29 anni, non ho mai avuto uno stylist, mai avuto una costumista e quindi le scelte che faccio dei miei look sono tutte opera e farina del mio sacco, nel bene e nel male perché alcune volte ci posso azzeccare nei look e negli outfit mentre altre volte posso cannare, non è quello il mio mestiere. Però devo sentirmici bene, devono rappresentarmi, non potrei mai indossare un look di uno stilista che proprio non mi piace o che non sento mio o che non vedo bene sul mio corpo. Alcune volte seguo la moda, altre volte me ne frego, altre prendo un capo da un mercatino piuttosto che lo trovo in un armadio a casa a Riccione dove l’ho dimenticato tanti anni fa. Mi lascio consigliare, questo sì, ma cerco sempre di non omologarmi.
Prima citavi Miss Italia, non possono non chiedertelo: che ricordo porti di quell’esperienza?
È stato quello che si tende a chiamare il trampolino di lancio. Io da lì sono nata, la mia carriera è partita dalla mia bellezza, poi è diventato un mestiere. Lo ricordo sempre con grande piacere ed emozione perché penso che il passato è comunque parte della nostra vita e se siamo diventanti quello che siamo diventati è anche per quello che abbiamo vissuto. Ecco perché rifarei tutto quello che ha fatto in questi quasi 30 anni.
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Sei l’esempio del fatto che la bellezza serve ma non è tutto, c’è bisogno anche di tanta sostanza e tu lo hai dimostrato..
Sai io dico sempre che non ho meriti per la bellezza. Io sono nata così, me la sono ritrovata, i meriti possono essere stati quelli dell’aver studiato, di aver fatto gavetta e di aver investito in corsi di recitazione, dizione e poi di cimentarmi ogni giorno in nuove sfide. L’ultima è stata quella del teatro, io non avevo mai fatto teatro. A novembre 2019 ho debuttato con Corrado Tedeschi e anche quello è stata una grande sfida per me. La voglia di mettermi continuamente in gioco, quando fai uno spettacolo di due ore e cambi personaggi, cinque donne differenti rimanendo vestita e pettinata allo stesso modo, senza mai scendere dal palcoscenico.. se fossi stata solo bella Corrado Tedeschi magari non mi avrebbe scelto. Penso che è stato a volte anche un deterrente perché la bellezza arrivava prima della mia persona, ci sono a volte anche dei pregiudizi verso la bellezza perché una bella donna destabilizza, spaventa, non è facile da gestire, è inutile che ce lo nascondiamo.
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Per il futuro che progetti ci sono? Ci puoi anticipare qualcosa?
Dovremmo ricominciare la nostra tourneé teatrale visto che è stata interrotta e rimandata per ben sei volte. Io speravo in questo nuovo governo Draghi visto che avevano parlato della riapertura di cinema e teatri, visto che ci sono tanti lavoratori che hanno grosse difficoltà. Spero in una ripartenza per tutto quello che è legato all’arte, alla bellezza, alla musica, al teatro, al cinema. Viviamo di bellezza e la frase “La bellezza salverà il mondo” non è solo legata ad un bel volto, è una bellezza di una emozione, di un tramonto, di uno spettacolo teatrale, di un concerto. La bellezza è vita, è emozione e senza emozione diventa difficile vivere la vita.
FRANCESCA BLOISE