Il ministro della Pubblica Sicurezza ha dichiarato che la decisione è stata presa per “motivi di sicurezza nazionale”.
Vietato il burqa nello Sri Lanka. Lo ha dichiarato questo sabato 13 marzo il ministro della Pubblica Sicurezza, il quale ha annunciato attraverso un comunicato la sua intenzione di vietare il tipico abbigliamento delle donne musulmane insieme alla chiusura definitiva di oltre 1000 scuole islamiche. Alla vigilia dell’approvazione del decreto, in un video condiviso sulla rete da parte del Ministero della Pubblica Sicurezza, l’ufficiale della Marina e politico dello Sri Lanka Sarath Weerekera conferma di aver firmato la restrizione governativa. A seguire i dettagli.
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Lo Sri Lanka contro la minoranza musulmana
Hope the #burqaban doesn’t lead to the unnecessary harassment of Muslim women who choose to cover their head. Hope govt makes it very clear and educates the racists what exactly they are banning. Banning is one thing, educating the public another. #SriLanka #lkabansburqa
— Jamila Husain (@Jamz5251) March 13, 2021
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“Il burqa ha impatto diretto sulla nostra sicurezza nazionale.” – ha dichiarato il ministro durante la conferenza stampa. “Abbiamo sempre avuto molti amici di religione islamica, tuttavia le loro mogli e figlie non hanno mai indossato il burqa”, ha precisato. Il velo musulmano è solo “segno dell’estremismo religioso” e deve pertanto essere abolito. Il ministro Sarath Weerekera ha ribadito di aver firmato i documenti che vietano il burqa; tuttavia, per diventare effettivi i testi devono avere l’approvazione anche dal consiglio dei ministri e dal parlamento. Nel disegno di legge è inclusa anche la chiusura definitiva di oltre 1000 scuole islamiche che “stanno violando le politiche educative nazionali.”
Non sono le prime normative che il governo dello Sri Lanka approva contro la comunità musulmana; una minoranza che rappresenta solo il 9% della popolazione del Paese.
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Le mosse del governo sul divieto del burqa e delle scuole islamiche si estendono anche all’ordine che prevede dallo scorso anno la cremazione obbligatoria delle vittime del COVID-19. Tale decisione va contro la volontà dei musulmani, favorevoli al rito della sepoltura.
Fonte Al Jazeera