Claudio Gioè, attore siciliano di fiction e teatro, debutta questa sera in prima serata su Rai 1 con la fiction di quattro puntate “Makari”.
L’attore palermitano Claudio Gioè in “Makari” veste i panni di Saverio Lamanna, un investigatore “per caso” che torna in Sicilia dopo aver lavorato per tanto tempo a Roma dove ha combinato un guaio che lo costringe a tornare a casa.
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Claudio Gioè, dopo una lunga assenza dagli schermi televisivi torna a dominare la prima serata di Rai 1 con una nuova serie tv dal titolo “Makari”.
“In questa fiction – spiega Claudio Gioè a Serena Bortone su Rai 1 – si racconta una Sicilia molto auto ironica, capace di ridere di sé e di proiettarsi sul futuro”.
Si tratta di quattro puntate in cui l’attore siciliano, grazie alla sua bravura e all’ambientazione da sogno, farà sognare e divertire il pubblico da casa.
Si tratta della storia di Saverio Lamanna, un giornalista molto influente che diventa il portavoce di un pezzo grosso del Viminale ma a un certo punto “fa una cavolata con un comunicato stampa e viene licenziato, si trova senza una lira e si lecca le ferite in Sicilia dove si ritira in una casa di vacanza in una frazione di San Vito Locapo“.
Poi, Claudio Gioè racconta della sua vita. “Dopo 27 anni a Roma dove ho studiato e cominciato a lavorare – spiega – il richiamo della mia terra, del mare, della famiglia è stato più forte. Mia nonna per esempio mi ama mi fa la pasta con i broccoli arriminati, la pasta e piselli, la caponata“.
La sua scelta di ritornare a vivere in Sicilia non è stata semplice ma necessaria. “Ho pensato fosse importante il recupero di alcune cose che avevo trascurato – dice Claudio Gioè – per seguire la carriera sto cercando di ritrovarle”.
Qualcuno associa Claudio Gioè a un noto personaggio, partorito dalla penna strabiliante di Camilleri, cioè il commissario Montalbano. “Quando mi dicono che sono il nuovo Montalbano – dice l’attore – io me lo auguro, vorrei fare il record di ascolti proprio come lui“.
“Makari sarà l’occasione per raccontare un po’ di leggerezza – continua -. C’è anche una bellissima storia d’amore che sta studiando architettura a Firenze e lavora in estate nel ristorante del posto”.
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Infine, Claudio Gioè racconta della fiction che più di tutte lo ha reso famoso in Italia e non solo cioè “Il capo dei capi” in cui l’attore siciliano interpreta il boss mafioso Totò Riina morto al 41 bis pochi anni fa.
“Quando mi incontrò l’avvocato di Totò Riina all’aeroporto di Palermo – racconta Claudio Gioè – mi fece i complimenti per come avevo interpretato il suo cliente“.
“A quel punto gli chiesi di raccontarmi i retroscena della trattativa Stato-Mafia per vedere se ci fosse qualche notizia fresca. E lì lui ha chiaramente sviato la domanda“.
Conclude Claudio Gioè con il ricordo di uno dei momenti più bui della storia della sua città: “A Palermo c’è stata una guerra civile, dal 1979 al 1982 sono morte 2500 persone, tanti giornalisti che hanno provato a opporsi allo strapotere mafioso e tante persone perbene”.
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