Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, si pronuncia sulle nuove misure restrittive e sull’incendio appiccato al portone d’ingresso dell’Iss
Si è trattato di un episodio “oltraggiosamente intimidatorio e quindi assolutamente da condannare”, così si esprime Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, alla notizia di un incendio appiccato al portone d’ingresso dell’Iss.
“Chi lavora nell’Iss” – continua il presidente – è “al servizio del Paese, a gestire nel migliore dei modi un problema che ha investito non solo l’Italia ma tutto il mondo”. Le parole di condanna, giunte anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza, ribadiscono anche la difesa delle nuove misure restrittive adottate e la fiducia sulla loro efficacia.
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Il Presidente dell’Iss, Franco Locatelli, conferma l’efficacia di AstraZeneca
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La notizia dell’incendio appiccato, intorno alle 20, al portone dell’Istituto Superiore di Sanità ha scatenato le reazioni di condanna da parte di chi difende il duro lavoro condotto in questi mesi per cercare di fermare e contenere la diffusione del virus.
Così, il Presidente dell’Iss ha espresso la propria “solidarietà” a quanti stanno lavorando in questo senso ribadendo anche la convinzione sull’ “utilità” delle misure adottate. Locatelli si esprime anche in merito alla polemica legata intorno al vaccino di AstraZeneca; di fronte a comunicazioni di episodi “gravi” o “fatali” occorre, naturalmente, indagare. Il ritiro prudenziale del lotto “incriminato” dimostrerebbe, quindi, “l’efficienza del sistema di farmacovigilanza”.
Tuttavia – continua il presidente – “occorre basarsi sulle evidenze” e non lasciarsi andare a giudizi affrettati su un presunto nesso tra il vaccino e gli episodi citati. Non bisogna dimenticare, infatti, che il vaccino è stato somministrato già a milioni di individui senza evidenziare alcun tipo di problematica e “contribuirà a proteggerci dall’epidemia”.
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Accanto al vaccino però restano fondamentali ” i comportamenti individuali”: non bisogna abbassare la guardia e credere che il vaccino, da solo, risolva la situazione in breve tempo. Sarà piuttosto “un processo progressivo che troverà compiuta realizzazione solo tra alcuni mesi” – conclude Locatelli.
