Vaticano: “No alle benedizioni” per le coppie gay perché “illecite”

Il Vaticano continuerà ad accettare le unioni delle coppie gay ma adesso conferma il “No” per le benedizioni: “sono illecite”.

Vaticano no benedizioni gay
Vaticano (Getty Images)

Giunge sardonica nella giornata di oggi l’ultima scelta del Vaticano a proposito delle unioni gay. In seguito ai segni di accettazione ed al senso di uguaglianza voluto e dimostrato nei mesi scorsi da parte di Papa Francesco, adesso la “Congregazione per la Dottrina della Fede” ha ufficialmente bocciato l’intenzione di benedire tali unioni. “Sarebbe illegittimo” tuona il parere della Chiesa. Pare perciò che essa non abbia “il potere” di impartire la benedizione durante le unioni gay.

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Una questione questa che ben attanaglia l’opinione pubblica quanto quella dei vertici cattolici. Una serie di richieste e contrattazioni che durano da ormai diversi anni e che si concludono oggi in una maniera inaspettata. Eppure stavolta sembrerebbe che lo Stato Pontificio abbia voluto chiudere la delicata faccenda definitivamente. Mentre l’Europa dichiara la sua posizione di apertura nei confronti di una combattuta uguaglianza, in Italia si giunge ad una decisione che non può che apparire come contraddittoria. Soprattutto stando al parere di molti esponenti attualmente in lotta per i diritti delle unioni omosessuali in Italia, come alle idee e alle leggi restrittive provenienti dalla Polonia.

Dato che nello svolgersi dei due Sinodi più recenti lo stesso Papa aveva già manifestato a più riprese un punto di vista particolarmente concorde con i diritti di qualsiasi famiglia. E ponendo inoltre una maggiore attenzione nei confronti della comunità Lgbt. Quest’ultima decisione, che vede il Papa costretto a rifiutare sulla questione benedizioni, potrebbe creare un’ulteriore spaccatura fra le “due comunità”.

Infine la volontà del Vaticano è stata ufficializzata tramite un documento che chiarisce tutte le differenze fra le due tipologie di unioni matrimoniali.

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Al suo interno si delucidano i motivi per cui quella tra gay non possa rigorosamente ricevere la consueta benedizione. Quest’ultima è dunque definita da esso stesso come “un cosiddetto sacramentale, un’azione liturgica della Chiesa, e in quanto tale esige una consonanza di vita“. Mentre le benedizioni per i singoli, anche con “inclinazione omosessuale”, rimarrebbero ancora permesse.

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