Maneskin e il presagio brutto di Roby Facchinetti

Maneskin, Roby Facchinetti dopo Sanremo li promuove ma li mette in guarda da tutto quello che può venire dopo. Ha un messaggio anche per Damiano

 

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Tutti parlano e ascoltano i Maneskin, la band romana rivelazione di questi ultimi anni ma soprattutto super vincitrice di Sanremo 2021. Contro ogni pronostico hanno conquistato l’Ariston battendo anche la coppia Fedez e Francesca Michielin sorretti dal folto pubblico di Chiara Ferragni.

Una vittoria che ha sorpreso quasi tutti, tranne chi fin dall’inizio li aveva già visti sul podio. Ha vinto il rock quest’anno a Sanremo e la grinta di un gruppo di ragazzi giovani e talentuosi che fino a poco più di quattro anni fa nessuno conosceva e che suonavano per Via del Corso a Roma, come ha ricordato la bionda bassista Victoria.

Tra i tanti che hanno ascoltato i Maneskin anche Roby Facchinetti. Lo storico componente dei Pooh li ha subito promossi ma li ha anche voluti mettere in guardia dandogli dei preziosi consigli. Chi più di lui poteva farlo, con una carriera alle spalle lunga 50 anni oltre che componente di una delle band più longeve e apprezzate della nostra musica.

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Maneskin, Roby Facchinetti mette in allerta Damiano

 

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Secondo Roby Facchinetti, intervistato dal leggo.it, i Maneskin potrebbero essere i Pooh del futuro: “Hanno tutti i numeri per farcela. Mi è sembrato che la qualità musicale sia più che buona – ha specificato – Hanno grinta da vendere e questo lo hanno dimostrato pure su un palcoscenico che, diciamolo francamente, a quel genere lì non è abituato”.

Poi però ha voluto dare un consiglio al frontman del gruppo, Damiano. Facchinetti ha spiegato che la sua teatralità gioca un ruolo importante ma lui deve ricordare che una band è fondamentalmente un gruppo, un insieme e dunque una personalità è bene che non prevalga sulle altre ma che tutte collaborino a creare una collettività.

Per avere una lunga carriera secondo il componente dei Pooh? “Non basta essere bravi e fare belle canzoni”. È essenziale che i giovani non si montino la testa e che non si sentano arrivati ha sottolineato Facchinetti che ha spiegato che per i Maneskin la vittoria di Sanremo rappresenta il passaggio ad “un casello autostradale”.

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Da qui in avanti “l’autostrada è tutta loro” ma devono prestare attenzione, rimanere concentrati senza farsi prendere dalla velocità, ha detto, andare a passo costante, ogni tanto fermarsi per fare rifornimento e una pausa caffè per“rimettersi in marcia più caricati”.

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