Mattino Cinque. Anche in Italia il vaccino AstraZeneca ha subito lo stop delle somministrazioni per accertamenti. L’opinione del virologo Andrea Crisanti
L‘ Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha deciso di sospendere la somministrazione del vaccino anti Covid AstraZeneca in Italia allineandosi, dunque, con gli altri paesi europei. Com’è emerso, lo stop è stato imposto unicamente a scopo precauzionale e per un lasso di tempo circoscritto, in base al periodo necessario per effettuare ulteriori accertamenti riguardo la sicurezza.
In merito a questo argomento, il 16 marzo è stato ospite della trasmissione Mattino Cinque il virologo Andrea Crisanti, volto divenuto noto ormai in questo frangente di pandemia, docente di microbiologia all’Università di Padova e direttore del Centro di genomica funzionale dell’Università di Perugia.
La sospensione del vaccino AstraZeneca è avvenuta in seguito alle preoccupazioni sugli effetti collaterali correlati ad esso e sulle indagini avviate su alcune morti sospette (almeno quattro) per trombosi cerebrale. Il piano vaccinale ha subito un forte rallentamento; in tanti hanno disdetto l’appuntamento per la somministrazione del siero. Inoltre, c’è apprensione per chi ha già ricevuto la prima dose, tra cui molti insegnanti. Si aspetta il via libera dall’EMA che dovrebbe arrivare il prossimo giovedì.
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Intervistato dal giornalista Francesco Vecchi, il virologo Andrea Crisanti rassicura i telespettatori di Mattino Cinque sulla sospensione del vaccino AstraZeneca: “E’ una procedura normale, cautelativa. Più che allarmare dovrebbe rassicurare l’esistenza di simili prassi”.
Crisanti sottolinea che l’aspetto più importante sia arrivare a capire cosa sia successo. In caso di sospetto, deve prevalere il principio di precauzione a tutela di tutti quanti. E’ un momento caotico, i dati si accavallano l’uno con l’altro. “L’ EMA (European Medicines Agency) arriverà ad accettare il fatto che i governi abbiano semplicemente fatto degli accorgimenti cautelativi” – ha proseguito il virologo. “Dovremmo chiedere dati agli inglesi che sono più avanti di noi con la somministrazione di questo siero. In Gran Bretagna sono state vaccinate oltre 11 milioni di persone con un’incidenza di 256 morti, non necessariamente correlate. Bisogna capire se c’è un meccanismo di causa effetto e se ci sono delle persone più suscettibili”.
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Andrea Crisanti mostra preoccupazione riguardo la conseguente paura delle persone per via dell’accaduto e che ciò possa portare a uno stop della somministrazione generale. Ha detto: “E’ importante che si avvii un processo di trasparenza e di completezza dei dati. La moneta che ci stiamo giocando è quella della fiducia. Rischiamo che le persone non vogliano più vaccinarsi. La posta in gioco è immensa, non possiamo fornire un’arma ai novax.”
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