Muore un vigile urbano di Salerno: qualche ora prima aveva ricevuto il vaccino Pfizer

Salerno: Michele Quintiero, vigile urbano, è morto ieri intorno alle 20.30, a poche di distanza dall’iniezione del vaccino Pfizer  

Ha perso la vita improvvisamente Michele Quintiero, un vigile urbano sessantaduenne originario di Vibonati, in provincia di Salerno. Intorno alle 20.30 di ieri, 15 marzo, ha avuto un malore improvviso che lo ha ucciso. La vittima aveva ricevuto, qualche ora prima, una dose del vaccino Pfizer.

Si indaga sulla questione dunque, attualmente è impossibile stabilire “una relazione causale con la somministrazione del vaccino” – spiega Rocco Calabrese, direttore sanitario dell’ospedale di Sapri, a L’Occhio di Salerno. Nel frattempo, la Procura di Lagonegro, in provincia di Potenza, ha ordinato il sequestro della salma del vigile.

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Salerno: un sessantaduenne muore per un malore improvviso a poche ore dalla dose Pfizer

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E’ morto improvvisamente Michele Quintiero, il vigile sessantaduenne originario di Salerno. A qualche ora di distanza dalla somministrazione del vaccino Pfizer, la Procura di Lagonegro ha disposto il sequestro della salma per escludere possibili correlazioni tra il malore e il vaccino.

Rocco Calabrese, il direttore sanitario del nosocomio di Sapri, dove intorno alle 19 di ieri il vigile si era recato per ricevere la dose del vaccino, dichiara l’impossibilità di stabilire, al momento, una qualche relazione con l’iniezione. L’unica cosa certa, per ora, è che “il paziente  fosse affetto da patologie pregresse di natura metabolica e cardiocircolatoria” – spiega Calabrese.

La trafila prevista dopo la somministrazione della dose – i 15 minuti di attesa per escludere eventuali reazioni – era stata rispettata con esito negativo. Dopo le segnalazioni sul vaccino AstraZeneca che ne hanno determinato lo stop precauzionale su tutto il territorio nazionale, è opportuno indagare anche su questo caso.

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Pur essendo auspicabile non generare allarmismi, tutti attendono i successivi sviluppi a seguito degli accertamenti, come quelli che l’Aifa attende dall’Ema che dovrà pronunciarsi giovedì 18 marzo.