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Covid 19

Sospensione Vaccino AstraZeneca, prenotazioni e seconde dosi: cosa succede ora?

Sospese le vaccinazioni con AstraZeneca, cosa succede adesso a chi era in attesa della seconda dose ed a chi aveva la prenotazione? Il punto della situazione.

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L’Aifa ha deciso di sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca. Una scelta maturata, non soltanto dall’Italia, ma anche da altri Paesi a seguito di alcuni eventi registratisi dopo le somministrazioni. Seppur ancora non scientificamente provata la correlazione tra alcuni decessi e l’inoculazione della dose, in via cautelativa è stato disposto uno stop.

Un dubbio, però, ora attanaglia gli italiani. Chi era in attesa della seconda dose AstraZeneca cosa deve fare? Come dovrà comportarsi chi, invece, aveva una prenotazione?

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Vaccino AstraZeneca, seconde dosi e prenotazioni cosa succede ora?

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I problemi con AstraZeneca aumentano man mano che la campagna vaccinale prova a decollare. Dapprima il taglio delle dosi, poi i ritardi, infine la sospensione in via precauzionale. Una scelta assunta dall’Aifa all’esito di alcuni decessi, su cui ora si indaga. Al vaglio la possibile correlazione con la somministrazione del vaccino. Un dubbio, però, sorge spontaneo. Chi attendeva la dose di richiamo, come dovrà comportarsi? E chi aveva prenotato, potrà comunque ricevere il vaccino?

Stando a quanto riferisce la redazione di Leggo citando La Repubblica, la risposta a tali quesiti dipende dalla Regione in cui si risiede. Già, perché ogni autorità locale ha assunto una propria decisione.

In Lazio, chi si era già prenotato vedrà slittare il proprio appuntamento, a data già fissata dalle autorità sanitarie. In Lombardia, il quadro non è stato ancora ridefinito. L’assessore al Welfare Patrizia Moratti ha comunicato che sono oltre 33mila le somministrazioni che salteranno, non si sa se anche loro verranno rinviati o si azzererà il calendario per ripartire daccapo con nuove prenotazioni.

Quest’ultima pare, invece, la soluzione che verrà adottata in Toscana. Ignote anche le intenzioni di Emilia Romagna e Veneto dove non è stato stilato nuovo piano operativo.

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Quanto ai richiami, pare non ci sia da preoccuparsi. Si tratta di una questione meramente tecnica. La seconda somministrazione deve essere eseguita a tre mesi di distanza. Motivo per cui non vi sarebbe alcuna fretta. Nelle more delle verifiche di certo sarà data quale risposta.

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