Mattino Cinque. Nel contenitore giornaliero targato Mediaset continua l’indagine giornalistica sul caso dello stop del vaccino AstraZeneca
L’ argomento principale delle inchieste degli ultimi giorni riguarda, indiscutibilmente, il caso del blocco dei vaccini a marchio AstraZeneca. Anche nella puntata odierna del contenitore del mattino di Canale5, Mattino Cinque, il giornalista Francesco Vecchi e i suoi esperti ospiti hanno analizzato la situazione sia dal punto di vista politico e teorico che da quello pratico, che coinvolge gli operatori preposti alla somministrazione del suddetto siero.
La perplessità è lecita. Lo stop di AstraZeneca arriva principalmente dalla Germania. La cancelliera Merkel ha suscitato dubbi sull’incidenza del farmaco riguardo morti sospette ma non ha bloccato l’uso del vaccino Pfizer Biontech che vede proprio la Germania (economicamente) coinvolta. AstraZeneca, invece, è di produzione britannica. In Gran Bretagna, infatti, non è stato sospeso. Non c’è attualmente prova che i casi di morte per trombosi siano necessariamente legati al vaccino e, in termini di numero, rientrano perfettamente nelle statistiche mensili.
Lo stop, dunque, avrebbe un’incidenza politica più che scientifica.
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Le conseguenze dello stop del vaccino AstraZeneca e il caso di San Marino
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L‘ Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha deciso di sospendere la somministrazione del vaccino anti Covid AstraZeneca in Italia allineandosi, dunque, con gli altri paesi europei. Lo stop ha un valore unicamente precauzionale e per un lasso di tempo circoscritto, in base al periodo necessario per effettuare ulteriori accertamenti riguardo la sicurezza. Si aspettano le verifiche dell’ EMA (European Medicines Agency) che dovrebbe pronunciarsi domani, 18 Marzo.
Tuttavia, anche se il vaccino AstraZenca dovesse ottenere l’ approvazione, la sospensione temporanea non sarà priva di conseguenze. Innanzitutto, è grande il rischio che sia venuta meno la fiducia della gente che potrebbe non volersi più vaccinare. In secondo luogo, i pochi giorni di stop porteranno a rallentamenti di almeno due settimane sul piano già predisposto. Bisognerà “spalmare” i vaccini saltati su più giorni e le persone dovranno necessariamente riprenotarsi e programmare la somministrazione.
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Caso a parte è quello della Repubblica di San Marino che ha bypassato il problema AstraZenaca e ha iniziato con il vaccino russo Sputnik. Sono 15mila le dosi a disposizione del piccolo stato sammarinese. La popolazione è nettamente inferiore a quella italiana e la velocità di somministrazione è, conseguentemente, molto rapida. Circa il 22% dei residenti ha ricevuto la prima dose. Riguardo Sputnik, si sono registrate poche reazioni avverse (intorno al 2%) e di lieve entità.