Durante la puntata del 18 marzo a essere intervistato da Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, il salotto pomeridiano di Rai 1, c’è un grande attore, un comico e un personaggio televisivo italiano molto amato: Andrea Roncato.
“Il senso della vita per me è la famiglia e il lavoro e io adesso ho entrambi e sto bene. Non è sempre stato così, però”. Con queste parole, entra nel salotto televisivo di Serena Bortone il comico e attore Andrea Roncato e quello che racconta è divertente e commovente allo stesso tempo.
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Un racconto a tutto tondo quello di Andrea Roncato a Serena Bortone dove emergono dei particolari di tenerezza legati alla sua infanzia, aneddoti divertenti e anche tanta commozione.
“Dopo due anni a Roma di vita spericolata dove con diverse compagnia mi sono dato da fare, poi ho smesso e ho fatto anche un appello in televisione. Adesso non bevo, non fumo, non faccio niente di niente“.
Con questa frase l’attore si riferisce alle “cattive” compagnie che l’attore ha frequentato in gioventù quando anche lui è caduto nel tunnel della droga.
“Io ho fatto uso di droghe ma bisogna usare il cervello – dice l’attore -. Non si entra in queste cose perché lo fanno gli altri, io feci così e il mio cervello mi diceva che non era giusto. La sera mi trovavo con gli altri, volevo sentirmi figo. Dopo due, tre anni mi sono ritrovato da solo è ho detto basta“.
“Io ho l’occhio – dice – mi accorgo subito che qualcuno fa uso di cocaina. A parte gli occhi lucidi, la sudorazione ma si è anche molto scollegati dalla realtà. Quando ti droghi vivi scollato dalla realtà“.
“Nel mio caso il figlio del sagrestano ha preso il sopravvento – ha detto -. Era un po’ di tempo che mi sentivo sempre più al di fuori dalla realtà. Quindi a un certo punto ho detto basta e così è stato. Non me ne fregava niente se gli altri non mi riconoscevano più anzi alcune persone le ho anche aiutata a uscirne”.
Poi, emerge un particolare della sua vita quotidiana legato alla sua infanzia e riguarda il fatto che l’attore tiene in casa 12 mesi all’anno il presepe e l’albero di Natale.
“Io tengo il presepe tutto l’anno – dice – è una cosa che mi porto dietro dall’infanzia e quindi cerco di ritrovare quelle atmosfere di quando ero bambino. Il presepe mi ricorda mio padre che era sagrestano, quindi io ho vissuto in parrocchia, in una casa che la chiesta prestava a mio papà. Lui amava moltissimo la sua chiesa e quando morì lui era lì che stava facendo il suo lavoro. Forse pere questo mi è rimasta questa mania del presepe”.
“Crescere, ma soprattutto maturare, è sempre complicato – confessa -. Credo di essere cresciuto nel giusto, nel senso di responsabilità. Poi quando conosci i tuoi limiti non hai più bisogno di dimostrare niente. E’ una pacificazione con sé stessi“.
Poi, l’attore parla della sua amicizia con Sandra Mondaini e Silvio Berlusconi. “Ho un ricordo incredibile di Sandra Mondaini, è stata una sorella maggiore per me, lei era un animale da palcoscenico e vivevamo in simbiosi e ci faceva giocare a carte. Lei si divertiva con noi.
“Con Berlusconi – continua – avevamo un rapporto bellissimo, partecipava sempre nelle decisioni e la cosa bella è che potevi chiamarlo anche di notte per chiedere un consiglio. Andavamo anche in discoteca insieme e lui faceva il romantico con i pezzi classici del Leopardi. Tirava fuori tutto il repertorio delle poesie classiche: Carducci, Pascoli, Dante. Chiaramente lo faceva per conquistare le ragazze. Io lo prendevo in giro ma lui lo faceva molto scherzosamente”.
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Infine, l’attore comico racconta di quando conobbe Moana Pozzi: “Faceva l’attrice, era una donna speciale, io ebbi con lei una storia di qualche mese e poi ho avuto l’onore che in un suo libro lei ha parlato molto bene di me e io l’ho usato come biglietto da visita“.
Moana Pozzi, infatti, dava i voti agli amanti e ad Andrea Roncato diede 7 mentre a Robert De Niro ha dato 3. “Io quando l’ho incontrato – ha detto l’attore – gli dissi che era inutile che faceva toro scatenato perché tanto non ci crede nessuno”.
“Poi l’ho rivista negli anni 90 su un set dove io facevo Ulisse e lei Penelope ma notai che c’era qualcosa che non andava, forse già stava poco bene“.
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