Pedopornografia online: un nuovo blitz della polizia postale

Tre persone arrestate, 119 indagati, 28 mila immagini e 8 mila video di pedopornografia online, il blitz della polizia postale

blitz pedopornografia online
Manette (Lechenie-narkomanii_pixabay)

Secondo quanto riporta l’AGI, si è appena concluso un blitz della polizia postale contro un giro di pedopornografia online. Sono stati arrestate infatti tre persone, diciannove sono indagati e gli agenti hanno sequestrato oltre duecentotrenta dispositivi informatici, quali cellulari, tablet, hard disk, pen drive, computer, profili social e account email, ventotto mila immagini e otto mila video. Per non parlare poi di oltre cento perquisizioni. L’operazione prende il nome di Canada 2 e tra le vittime appaiono molti minorenni vittime di violenze, alcuni in tenera età, altri neonati.

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Pedopornografia online: in cosa consiste il blitz?

vicini rubano internet
Lavoro al computer (Pixabay)

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Canada 2 è un’operazione che porta allo scoperto uno scambio via social e a livello internazionale, gli indagati hanno un’età compresa tra i diciotto e i settantadue e quasi la metà dei denunciati risiede in Lombardia, Piemonte e Veneto. Quindi la situazione è molto più grave di quello che sembra. Si tratta si un fenomeno criminale trasversale che comprende professionisti, studenti, disoccupati, pensionati, impiegati privati e pubblici, compresi militari, un appartenente alle forze di polizia e una guardia particolare giurata. La polizia postale di Reggio Calabria sta lavorando a questo progetto da più di un anno. L’attività è sotto la direzione della procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri e con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli.

La testimonianza della Polizia postale

“Come in precedenti occasioni – sottolinea la Polizia postale – anche in questo caso è stato fondamentale il ruolo d’impulso assunto dalle segnalazioni pervenute attraverso il circuito internazionale di cooperazione in materia di contrasto allo sfruttamento dei minori online”. Gli agenti fanno riferimento ad enti esteri e associazioni non governative, gestite presso il Servizio centrale dal Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online.

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Polizia in strada dopo l'omicidio-suicidio
(Getty Images)

L’indagine continuerà per capire nel dettaglio la dinamica degli eventi i vari collegamenti da un posto all’altro. L’upload di materiale illecito è ora nelle mani della polizia postale.

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