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Storie drammatiche, l’appello di un padre disperato: cosa è accaduto a suo figlio

Maurizio Di Blasi, da quasi un anno a questa parte sta tentando disperatamente di riavere suo figlio: il piccolo Alex è stato portato via dalla ex compagna.

(Rainer Maiores – Pixabay)

È trascorso quasi un anno da quando Maurizio Di Blasi, rientrato a casa da lavoro, non ebbe più possibilità di riabbracciare suo figlio Alex. L’ex compagna, decise di lasciare l’abitazione in cui vivevano portando via il piccolo senza comunicare dove sarebbero andati a vivere.

Una doccia fredda per Maurizio il quale immediatamente decise di sporgere denuncia, ma che ad oggi non ha alcuna notizia del bambino. L’uomo ha deciso di rivolgersi a Fanpage per lanciare un appello.

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Maurizio Di Blasi, accorato appello per riavere suo figlio Alex

Bambino (foto Pixabay)

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Maurizio Di Blasi è da nove mesi che non vede il figlio Alex. Lo scorso 16 giugno, mentre si trovava a lavoro, la sua compagna di origine polacca decise di lasciare il loro appartamento, portando con sé il figlio. Rivoltosi alla redazione di Fanpage, Maurizio ha lanciato un messaggio. “Credo che mio figlio sia in Polonia, vorrei solo rivederlo e riabbracciarlo. Da quattro mesi, Kamila (l’ex compagna ndr) mi impedisce perfino di parlare con lui. Non ho fatto nulla di male”. Questo l’accorato appello lanciato dall’uomo nell’occasione della festa del papà, il quale ha specificato che da 4 mesi non riesce neppure più a parlare con Alex. Si sarebbe interrotto ogni rapporto con la ex compagna.

Maurizio, originario della Sicilia, ma residente per motivi di lavoro in provincia di Bologna, alle prime luci dell’alba di una mattina di giugno tornò a casa dopo il lavoro. Aperta la porta dell’appartamento in cui viveva con la sua famiglia, si sarebbe accorto che all’interno dell’abitazione non vi era nessuno; né il figlio, né la compagna.

Un silenzio assordante che sin da subito gli fece comprendere che qualcosa non andava. Con Kamila, purtroppo, il rapporto da tempo pareva incrinato, ma mai avrebbe immaginato che la donna avrebbe potuto fare le valige e portare via con sé loro figlio, il piccolo Alex.

Stando a quanto riporta la redazione di Fanpage, Maurizio Di Blasi quella tragica mattina trovò sul tavolo della cucina un biglietto in cui vi era scritto: “Sono partita, se vuoi sporgere denuncia pensa ai servizi sociali, perché tolgono il bambino sia a me che a te e lo danno ad un’altra famiglia. Se è quello che vuoi per tuo figlio, fallo“. Una doccia gelata per Maurizio che da quel momento non ha più visto il piccolo Alex e che addirittura da 4 mesi non riesce neanche più a parlargli. La redazione di Fanpage ha specificato che a carico dell’uomo non è mai stata sporta nessun tipo di denuncia.

A consentire a Maurizio di ricostruire quanto accaduto alcuni racconti da parte dei vicini i quali avrebbero riferito che intorno alle 23 del 16 giugno scorso, un furgone sarebbe arrivato sotto casa sua. Sul veicolo vi erano due uomini, probabilmente i fratelli della donna. Secondo Maurizio, riporta Fanpage, Kamila avrebbe portato il piccolo Alex in Polonia, ma non sa dove di preciso considerando che la donna non ha intenzione di riferirglielo.

In un primo momento, pare che Kamila gli avesse concesso la possibilità di avere un dialogo con il bambino, tuttavia dal mese di ottobre avrebbe interrotto qualsiasi comunicazione. Sul numero italiano risulta irreperibile ed ha smesso anche di rispondergli sulle app di messaggistica istantanea. Ovviamente l’uomo ha sporto denuncia.

Agli inizi di marzo di quest’anno, le indagini si sono concluse con l’iscrizione della donna nel registro degli indagati per sottrazione internazionale di minore. Una circostanza che per Maurizio, sua stessa ammissione, significa poco. Il 45enne vuole soltanto poter riabbracciare suo figlio.

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Aula di tribunale (pixabay)

L’uomo ha fatto ricorso alla Convenzione dell’Aja, riporta Fanpage, che cura gli aspetti civilistici di casi come questi. Considerato che sia l’Italia che la Polonia fanno parte di tale accordo, Maurizio spera che vi sia collaborazione e che il piccolo Alex possa fare rientro a casa.

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