Senatori a vita: chi sono, qual è il loro compito e quanto costano ai cittadini italiani. L’ annosa questione che suscita sempre polemica
In un paese piegato dalla crisi sanitaria congiunta a quella economica, con attività che chiudono, gente ridotta alla fame, alla cassa integrazione, in cui è sconfortante la nascita di “nuovi poveri”, è tornata prepotentemente la spinosa questione dei senatori a vita e dei vitalizi stellari di cui beneficiano.
Oltre l’Italia, sono pochissimi i paesi al mondo in cui è presente questa carica: Burundi, Paraguay, la Repubblica Democratica del Congo, il Ruanda e il Regno Unito. Nel nostro paese è l‘articolo 59 della Costituzione che regolamenta la presenza in Parlamento di questo ruolo. Si tratta di cittadini, nominati unicamente dal Presidente della Repubblica, che si sono distinti per meriti di prestigio nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario e che hanno portato lustro alla Patria. Non possono essere scelti più di cinque senatori a vita e hanno, ovviamente, facoltà di rinuncia.
Costano allo Stato, quindi ai cittadini italiani, cifre da capogiro, anche dopo la loro dipartita. Scopriamo perchè e parliamo di numeri.
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Senatori a Vita: quando costano ai cittadini italiani
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Andiamo subito a valutare la domanda più impellente. Quanto guadagna un senatore a vita? Una cifra considerevole: più o meno 21.850 euro al mese, cioè circa 262.200 euro all’anno per ciascuno. Continuano a costare allo stato anche dopo la loro morte perché i loro eredi hanno diritto di richiedere la liquidazione, o in parole povere “l’ assegno di fine mandato“.
Gli eredi di Giulio Andreotti chiesero circa 1 milione di euro. Anche quelli di Francesco Cossiga, con i suoi 18 anni di attività, ottennero una cifra simile: 901.818,23 euro. La sua liquidazione venne inserita nel bilancio pubblico del Senato nel 2010.
Gli attuali senatori a vita sono: Elena Cattaneo, Mario Monti, Giorgio Napolitano, Renzo Piano, Carlo Rubbia, Liliana Segre.
Nello stipendio mensile di ogni senatore a vita sono calcolate diverse voci: prendono l’indennità parlamentare fissa di 5.219 euro al mese, la diaria fissa di 129 euro e una diaria variabile di 3.370 euro. Hanno diritto a 4.180 euro per il rimborso spese per l‘esercizio del mandato e un rimborso spese forfettario di 1.650 euro. Calcolati anche il rimborso spese per ragioni di servizio di 108 euro, rimborso dotazione strumenti informatici 195 euro, assicurazione Rc 312 euro e polizza vita altri 221 euro.
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Non solo: percepiscono rimborsi per spese di viaggio come costi di aerei, treni, pedaggi autostradali, taxi per un totale di 1.651 euro al mese. Ognuno di loro è affiancato da un coadiutore parlamentare e un assistente parlamentare che percepiscono rispettivamente 2.731 e 2.080 euro.
Renzo Piano, nominato Senatore a vita da Giorgio Napolitano, ha partecipato in 5 anni ad appena 8 votazioni; si calcola quindi che il senatore abbia guadagnato 75mila euro netti per ogni volta che ha votato.
Fonti: Leggilo, Libero, Senato