Dall’Arcigay di Como arriva la segnalazione di una nuova aggressione omofoba ai danni di un ragazzo di 21 anni picchiato da un branco di coetanei
Mentre la Spagna ha approvato una legge all’avanguardia sui diritti delle persone trans, l’Italia invece resta ferma ad oltre 40 anni fa, mantenendo il record europeo in termini di violenze e omicidi ai danni di persone transessuali. “Una battaglia politica e culturale urgente” spiega Mattia Santori, presidente del Movimento delle Sardine dopo l’ultimo fatto di cronaca avvenuta a Como e che ha visto un giovane di 21 anni aggredito dal branco solo perché gay.
Il 31 gennaio scorso Thomas, residente a Inverigo, Como, è stato attaccato da un gruppo di 15 coetanei che lo hanno malmenato per il suo orientamento sessuale, la confessione del giovane però solo molte settimane dopo per paura di ripercussioni da parte degli stessi aguzzini.
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Insultato per il colore dei suoi capelli e per il fatto di essere gay, Thomas alla fine si è fatto coraggio e ha raccontato tutto anche grazie all’associazione Arcigay Como che lo ha assistito nel suo percorso di recupero psicologico.
A fine gennaio Thomas era andato a fare una passeggiata nel suo paese, 15 coetanei lo hanno accerchiato e gli hanno tirato delle pietre. Per fortuna non è stato colpito ma la vicenda lo ha scosso molto e ora ha paura a spostarsi da solo.
A Fanpage il ragazzo qualche giorno fa ha lanciato un appello a tutte le persone omofobe: “Io sono gay, ma quello che ha bisogno di aiuto sei tu. Devi imparare a non odiare qualsiasi cosa sia diversa da te”.
“I fatti denunciati sono inaccettabili, gravi, e attestano un crescendo di aggressività omofobica preoccupante nel territorio della Provincia di Como”. Rimarca invece Arcigay Como in una nota del presidente Stefano Marinetti.
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“Suona dunque il campanello d’allarme, perché ciò che Thomas ha subito è un inquietante segnale dell’abbandono e dell’intolleranza che, sempre più, mostrano il loro volto violento”, termina Marinetti.
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