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Covid 19

Vaccino: dosi in arrivo e immunità entro giugno per il commissario dell’Ue

Il commissario europeo per il mercato interno comunica che l’Unione europea non sarà costretta a ricorrere allo Sputnik. In arrivo nuove dosi 

(Getty Images)

Il commissario dell’Unione europea, Thierry Breton, responsabile dei vaccini, ha dichiarato che non vi sarà bisogno di attendere l’arrivo del vaccino russo, Sputnik, poiché sono in arrivo nuove dosi che saranno in grado di garantire l’immunità di gregge “entro il mese di giugno”.

Lo ha affermato al tg di TF1: “l’Europa è ora il continente che produce più vaccini” e “il ritardo nella campagna vaccinale, rispetto a Usa e Gran Bretagna”, è “di sole 3 settimane”. L’annuncio del commissario arriva dopo settimane di incertezza legate ai ritardi nonché alla nota sospensione di AstraZeneca, prima del via libera espresso dall’Ema.

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Vaccino: per Breton l’Ue non dovrà attendere Sputnik

(Getty Images)

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Il commissario incaricato dei vaccini per l’Unione europea ha comunicato l’arrivo ormai prossimo di un quantitativo di dosi del vaccino sufficiente a far raggiungere l’immunità di gregge entro una data “simbolica come il 14 luglio”. Breton, insomma, ritiene che per quella data “l’Europa avrà raggiunto” finalmente “l’immunità“.

I Paesi dell’Ue non avranno così necessità di ricorrere al vaccino Sputnik poiché la produzione dei vaccini sarà sufficiente per il raggiungimento dell’immunità. Tra marzo e giugno, dovranno pervenire, infatti, tra i “300 e i 350 milioni di dosi di vaccino” –  ha comunicato. Previsti, dunque, 60 milioni di dosi entro marzo, 100 milioni entro aprile e 120 milioni a maggio; sono inoltre 55 i centri di produzione attivi in Europa.

Secondo il commissario quindi, non solo l’Europa non dovrà ricorrere al vaccino russo, ma potrà addirittura aiutare la Russia: “Hanno grandi difficoltà a produrlo e noi li aiuteremo nel secondo semestre, se ne avranno bisogno” – dichiara Breton. “Priorità”, dunque, ai vaccini europei: questa la risposta del commissario a quanti guardano altrove per l’accelerazione della campagna vaccinale, a partire dalla cancelliera Angela Merkel e il presidente Mario Draghi.

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(Photo by Mark Renders/Getty Images)

Il ritardo accumulato dai Paesi dell’Ue è solo di tre settimane – aggiunge Breton – ma basterà il quantitativo di dosi prodotte in Europa per raggiungere la tanto agognata immunità prima dell’estate.

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