Il giovane 24enne è deceduto giovedì 18 marzo. La vittima aveva appena ricevuto la prima dose. Aperta un’indagine.
Una nuova indagine è stata aperta riguardo al caso AstraZeneca, dopo la notizia relativa alla morte di un 24enne appena vaccinato. La tragedia è avvenuta a Nantes, nel dipartimento francese della Loira Atlantica (Paesi della Loira). Secondo quanto riporta lunedì (22 marzo) Ouest-France, il primo rapporto ufficiale menzionerebbe decesso per “emorragie interne causate da trombosi“. Si tratta di una conclusione affrettata che sarà o meno confermata dai prossimi risultati dell’autopsia.
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Il corpo di Anthony Rio è stato scoperto lo scorso giovedì (18 marzo) nel suo appartamento, dove il giovane studente di medicina viveva da solo. Nelle dichiarazioni ufficiali, la polizia ha riferito di aver trovato nell’abitazione della vittima un documento che attestava la recente somministrazione del vaccino Astrazeneca, effettuata lo scorso lunedì 8 marzo.
Il fratello maggiore aveva parlato al telefono con Anthony il giorno prima del decesso. “Aveva mal di pancia, ma non si lamentava: non era il tipo. Aveva deciso di farsi visitare dal suo medico giovedì pomeriggio, ma non ha fatto in tempo: è stato ritrovato senza vita nelle prime ore della notte tra mercoledì e giovedì.” La famiglia vuole risposte e punta il dito contro il vaccino. Anthony era in perfetta salute, nessuna malattia, “stava attento a ciò che mangiava e faceva sport“, ha precisato il fratello.
Il dramma dello stagista del CHU (in italiano Centro Ospedaliero Universitario) arriva proprio nel momento in cui l’OMS aveva incoraggiato i diversi Paesi a riprendere la somministrazione della casa farmaceutica anglo-svedese, sospesa provvisoriamente in alcuni Stati, tra cui la Francia, a causa della controversia internazionale sull’associazione vaccino e trombosi rara. Nell’Esagono la vaccinazione AstraZeneca è ripresa da venerdì 19 marzo.
Secondo l’ultimo rapporto ANSM pubblicato venerdì 19 marzo, in Francia si sono verificati un totale di 4.184 casi di effetti collaterali susseguenti alla somministrazione vaccinale AstraZeneca (su oltre 1.041.000 iniezioni) tra il 6 febbraio e l’11 marzo, inclusi 13 casi di tromboembolia polmonare.
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Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i benefici della dose Astrazeneca superano i rischi. Pertanto, la somministrazione vaccinale deve proseguire e accelerare i ritmi a livello internazionale.
Fonte Ouest France
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