L’agguato è avvenuto al confine con Mali, nell’Ovest del Niger. L’area è da sempre bersaglio del terrorismo jihadista.
Ancora violenza in Nigeria, dove oggi pomeriggio (25 marzo) 11 persone hanno perso la vita in tre attacchi. Il raid è avvenuto nell’ovest del Niger, al confine con Mali. L’area è ormai da tempo bersaglio di numerosi atti terroristici per mano di gruppi jihadisti. Secondo quanto riporta una fonte vicina uno dei capi dei villaggi colpiti oggi dal triplo raid, il bilancio delle vittime totali da inizio anno annovera oltre 300 morti.
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Questo mercoledì pomeriggio (25 marzo) tre attacchi hanno colpito tre villaggi a ovest del Niger, un punto critico per gli attacchi jihadisti. Stando a quanto riferiscono i rapporti ufficiali dei funzionari locali, il massacro è stato effettuato da uomini armati in motocicletta, i quali hanno fatto irruzione in tre diversi villaggi situati al confine con Mali, nell’Africa occidentale. Secondo quanto riportano le autorità locali, citate da AFP, gli aggressori sono arrivati in sella a diverse moto intorno alle ore 17:00.
I malviventi hanno circondato i tre villaggi, uccidendo tre persone a Zibane-Koira Zeno. Un’altra vittima è stata uccisa a Zibane Koira-Tegui e le restanti sette a Gadabo; mentre una persona è rimasta gravemente ferita. “Sono fuggiti con gli animali, hanno dato fuoco alle aule scolastiche e hanno saccheggiato un centro sanitario“, ha precisato un funzionario del posto che ha chiesto l’anonimato. Il penultimo attacco è avvenuto domenica pomeriggio (21 marzo) in diverse località al confine con Mali. Secondo quanto riportano i dati delle dichiarazioni ufficiali dello scorso lunedì, almeno 137 civili hanno perso la vita nel raid precedente.
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“Nel pomeriggio di domenica 21 marzo 2021 intorno alle ore 13:00 (1200 GMT), le località di Intazayane, Bakorat, Wirsnat e diversi altri villaggi e campi situati nel dipartimento di Tillia, regione di Tahoua, hanno assistito a un attacco perpetrato da banditi armati“, ha riferito il portavoce del governo Abdourahamane Zakaria.
Fonte The Australian
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