Il Dpcm Draghi sarà valido fino al prossimo 6 aprile: si lavora ai successivi interventi da mettere in atto dopo le festività pasquali
Il premier Draghi, nella giornata di ieri, ha incontrato il Comitato tecnico-scientifico e il ministro della Salute, Roberto Speranza, per discutere sui possibili cambiamenti o su eventuali proroghe da mettere in atto dopo la scadenza del Dpcm, valido fino al 6 aprile.
Con ogni probabilità le misure più restrittive saranno ritardate di una settimana o dieci giorni; si pensa però ad una possibile aperture delle scuole, anche in zona rossa, che comprenda nidi, infanzia e primaria. Epidemia permettendo, si potrà sperare in un alleggerimento delle misure che prevedano, qua e là, delle aperture.
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Il Dpcm Draghi è ancora in corso di validità ma già si lavora a possibili scenari, successivi alle festività pasquali. Tra le ipotesi al vaglio dei ministri e del comitato tecnico-scientifico, si contempla una possibile apertura delle scuole, anche di quelle situate nelle zone rosse.
“Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis e almeno le scuole primarie e dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, e quindi speriamo subito dopo Pasqua” – ha detto il premier Draghi. Secondo quanto proposto dalla ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, si tratterebbe di aiutare quelle famiglie per le quali la gestione a casa dei bambini più piccoli appare sempre più difficoltosa.
La posizione del ministro dell’Economia, Daniele Franco, è analoga per quanto riguarda possibili aperture: con l’aiuto dei vaccini, si spera in una condizione di graduale normalità attesa per maggio e giugno, spiega il ministro. Centrale la campagna vaccinale che, con l’arrivo del quarto vaccino, Johnson & Johnson, conoscerà quell’accelerazione auspicata da tempo.
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Necessario, secondo il premier, regolare le somministrazioni nelle Regioni: l’obiettivo è quello di evitare che si proceda alla rinfusa, specie in merito alle categorie che hanno diritto a vaccinarsi prima. L’unico criterio ammesso, infatti, è quello che procede per fasce di età.
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