Nata in Jugoslavia, figlia di rifugiati politici in Italia, Rita Rusic inizia la sua vita in un campo profughi sulla riviera di San Saba, un lager nazista.
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“Avevo solo cinque anni – dice con voce ferma Rita Rusic – e ricordo i materassi macchiati, tutto sporco, io non volevo stare lì. Mia madre aprì una valigetta e prese delle lenzuola, Mi disse di stare tranquilla, c’erano dei letti a castello e io stavo in mezzo alla stanza a piangere. Mia sorella la prese ancora peggio perché lei è un po’ più sofisticata“.
“Però io a quel tempo promisi di non tornare indietro mai più perché quando andai via dalla Croazia, arrivai a Trieste e vidi la città e per me fu una folgorazione“.
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Rita Rusic, dall’amore con Vittorio Cecchi Gori al suo presente pieno di sorprese
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Bellissima su Instagram, Rita Rusic non ha paura della sua età e il suo fisico non teme il lento scorrere del tempo. “Io gioco molto con il mio corpo – dice Rita Rusic – da giovane facevo la modella e adesso mi diverto così sui social“.
Tornando alla sua infanzia, la conduttrice di Oggi è un altro giorno Serena Bortone chiede alla bella Rita di parlare della sua infanzia e del suo arrivo a Trieste. “Quando penso a Trieste – dice – penso a mia madre e mio padre, io sto scrivendo un libro sulla vita di mia madre e la mia, due donne con una vita per certi versi simile eppure legate da un filo sottile”.
“Mia madre mi ha raccontato le sofferenze della guerra – continua – soprattutto quando le uccisero il padre, lei lo vide morto davanti al cimitero, lo avevano già sollevato e lo avevano messo su una panca di pietra. Lei ha visto talmente tante di quelle cose che le sembravano così distanti. Però questa cosa della morte del padre l’ha segnata moltissimo. Lei raccontava di non riuscire a entrare in una casa, vedere un uomo a capotavola e rimanere“.
“Mia madre è una donna speciale, molto femminile ma pragmatica. Il suo dolore è crudo ma lei mi ha sempre detto che dietro una porta ci sarebbe stato sempre qualcosa di meraviglioso. Non ho mai pensato di vivere la mia vita anche per loro, quando si è giovani non ci pensi a queste cose però alla fine poi ti penti“.
Poi la bella Rita Rusic ha parlato della sua educazione in un collegio di Roma che l’ha formata e le ha insegnato molte cose. “Io ho studiato in collegio dal quale sono uscita con l’educazione di una principessina. Facevamo molto sport, mangiavamo con le posate sotto le ascelle. Io mi sono trovata molto bene perché in otto anni di collegio non ho mai visto la violenza che oggi si vede“.
“Con me c’era mia sorella – prosegue – era la mia passione. Da piccola volevo bene più a mia sorella che ai miei genitori. Uscita dal collegio sono andata a Busto Arsizio con i miei genitori che facevano gli operai sempre in un villaggio di profughi fino a quando non ho deciso che sarei dovuta andare a Milano così mi sono iscritta a una scuola odontotecnica“.
A questo punto la conduttrice Serena Bortone chiede a Rita Rusic se è innamorata? “Che brutta domanda – risponde la Rusic – e se poi qualcuno sente? Sai, le persone non lo devono sapere quando gli vuoi troppo bene perché altrimenti poi ne approfittano. Sono contenta di avere queste passioni, di sentire queste passioni e di vivere come se fossi una 15enne”.
La produttrice cinematografica croata racconta il suo incontro con il suo ex marito Vittorio Cecchi Gori che si innamora follemente di lei.
“Lui era fidanzato ma non me l’ha detto – racconta -. Mi ha conquistata con la sua simpatia, è un uomo molto spiritoso e intelligente. Mi ha fatto scappare la sua distanza, come se non ci fosse stato amore, come se non avessimo dei figli, come se non avessimo condiviso nulla, questa sua freddezza. Forse lo faceva per darsi un tono, abbiamo vissuto momenti molto difficili. Si era un po’ perso dopo il successo e lui si è lasciato trasportare. Io con il mio successo ero una donna molto poco tollerante, molto dura perché la sicurezza e il successo ti rendono distante. C’era anche una grande competizione di Vittorio nei miei confronti. Io non sono mai in competizione con gli altri, sono solo in competizione con me stessa ed è difficile rassicurare un uomo che ti guarda come se non ti avesse mai vista. Io non accettavo il fatto di essere adorata da tutti e non da lui“.
“Ho dovuto rinunciare alla carriera nella musica, a Los Angeles, perché mia figlia aveva solo un anno e Vittorio mi disse che se fossi partita la nostra storia sarebbe finita. Poi però ho avuto un’altra chance ma è stato talmente tanto il dolore della rinuncia che non ho accettato. Io non l’ho mai rinfacciato a Vittorio ma ci sono stata male. Per 16 anni non ho più fatto interviste, non parlavo mai con la stampa”.
Rita Rusic ha avviato però una carriera di produttore cinematografico scoprendo grandi talenti del cinema italiano come Leonardo Pieraccioni, Salemme. “Nessuno ti dice grazie – confessa – il mondo dello spettacolo non è un mondo in cui qualcuno ti ringrazia“.
Poi, la bella Rita Rusic racconta di un personaggio del cinema italiano molto amato che purtroppo non c’è più: Massimo Troisi. “Lui – racconta – era una persona incredibile, taciturno e silenzioso ma molto intelligente. Abbiamo fatto molti film insieme, abbiamo vissuto l’America. Lui infatti sognava l’America ma quando stava per realizzare il suo sogno è morto. Pensa che lui aveva finito di girare il postino e aveva deciso di doppiare immediatamente tutte le voci. Il giorno dopo è morto. Forse aveva sentito qualcosa e ha fatto tutto quello che doveva fare qualora ci fossero stati problemi“.
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Infine, con la bella produttrice cinematografica sessantenne si parla d’amore. Serena Bortone le chiede se preferisce gli uomini più giovani o più grandi di lei.
“Adesso ho meno paura di un uomo giovane che di uno grande – confessa -. Forse perché l’ultima volta che ho sofferto è stat per un uomo più grande di me a causa della diversità. Lui poi era simpatico, gentile, perfetto ma era molto bugiardo”.