Conduttore radio, opinionista di programmi televisivi e concorrente di reality show. Tutta la sua carriera e le sue esperienze raccontate in esclusiva su Yeslife.
Raffaello Tonon è uno dei personaggi più popolari della televisione italiana degli ultimi anni: dai suoi esordi al Maurizio Costanzo Show, fino ai reality a cui ha partecipato dov’è sempre risultato uno dei concorrenti più amati dal pubblico.
Oggi in una lunga chiacchierata con noi ci parla della sua carriera, che lo divide tra radio e tv, e ci svela com’è cambiata la sua vita dopo il successo e dopo il suo incontro con Luca Onestini.
I suoi esordi li ricordiamo al Maurizio Costanzo Show dove fu notato per la prima volta e da lì è iniziata la sua carriera nel mondo dello spettacolo. Lei cosa voleva fare realmente da grande e quale sua caratteristica crede che sia stata determinante per emergere?
La caratteristica è stata la fortuna di trovarmi al posto giusto, nel momento giusto. Io prima della televisione volevo fare solo l’avvocato, dunque il tutto è nato per caso altrimenti io sarei stato un avvocato civilista, divorzista. All’epoca, quando sono andato per la prima volta al ‘Maurizio Costanzo show’ ,studiavo giurisprudenza alla Statale di Milano e lavoravo come praticante: la mia vita sarebbe stata quella di separare la gente che non andava d’accordo dopo essersi sposata e invece tutto ha avuto un altro seguito.
Nel 2005 si è fatto conoscere meglio al pubblico nel reality la Fattoria. Cosa ne pensa dei reality in generale e che ricordo ha di quell’esperienza?
Ho ottimi ricordi sia de ‘La Fattoria’ sia del’ Grande Fratello’ perché sono stati due momenti di svolta della mia vita, con la prima, cioè La Fattoria, la mia carriera è partita e da lì ho avuto grandi soddisfazioni. Ho vinto quel reality ma avevo capito subito che quella vittoria non doveva essere un traguardo ma un blocco di partenza cioè era da lì che si giocava tutta la mia vita professionale. Ho dei ricordi anche abbastanza angoscianti per com’è fatta la mia indole, sicuramente stare centodue giorni chiuso nel nulla, senza tv, senza contatti, senza un giornale, convivendo con gente della quale di tre quarti di loro non ti interessava o comunque non li avresti scelti per andare a fare una vacanza erano delle componenti chiaramente difficili da affrontare, nulla in confronto alle miniere di Marcinelle, sia chiaro! Ma tutto sommato ho un ottimo ricordo, è stata una bella esperienza e ancora oggi mi sento con parte degli autori.
Nel corso degli anni ha partecipato spesso a vari programmi televisivi in qualità di opinionista grazie alla sua dialettica e al suo modo oggettivo di vedere le cose. Spesso però si è trovato ad affrontare dibattiti che l’hanno coinvolto e che talvolta hanno avuto seguito anche al di fuori degli studi. Lei come vive queste situazioni e le critiche in generale?
Io i dibattiti che derivano dai social cioè l’hater che scrive “sei un cretino”, “non capisci niente”, “vai a lavorare” neanche li leggo. A volte però mi capita. Sa, io commento spesso anche di cronaca o di politica, se c’è qualcuno che in quel caso mi risponde di non essere d’accordo e la risposta è munita della cosa fondamentale che è l’educazione, io ringrazio sempre colui che non è d’accordo perché mi risponde e mi dedica del tempo e in quel caso il dialogo è costruttivo, anche se avviene sul web. Ma chi insulta tanto per dare aria alla bocca, lo blocco e neanche rispondo.
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Un tassello importante della sua carriera è stata la partecipazione al GF Vip 2 dove è arrivato in finale. Molti concorrenti che hanno preso parte a questo reality così introspettivo hanno detto di essere cambiati molto a livello personale e di aver risolto o scoperto traumi interiori sopiti. A lei quanto è cambiata la sua vita dopo quell’esperienza e pensa di aver tratto benefici a livello interiore?
L’unica cosa che ha fatto davvero cambiare la mia vita è stato l’incontro con Luca Onestini. Non pensavo di riuscire a creare un rapporto di amicizia così profondo alla mia età. Per quanto mi riguarda, le amicizie si creano intorno al periodo della fanciullezza, dopodiché, a quasi a 40 anni suonati in quel momento, mi risultava molto difficile pensare di annoverare tra gli amici e non tra i buoni conoscenti o i buoni compagni di scorribande o i buoni colleghi ma tra gli amici veri, una persona che non conoscevo prima. L’unica cosa veramente buona che è arrivata è stata quella. In quelle situazioni tu sei chiuso all’interno di una ‘non vita’, che si chiami ‘Isola dei famosi’ o ‘Grande Fratello’. Anche laddove ci viene limitata la nostra libertà, come in carcere, si ha comunque l’opportunità di scrivere, guardare un programma televisivo, essere informato, leggere un libro, alcuni diritti sono inviolabili. Quando invece firmi un contratto per diventare un concorrente di un reality, nel periodo di tempo in cui riuscirai ad essere in gioco, tu vivrai in una ‘non vita’ e quando esci e torni invece alla vita, sei ricco di buoni propositi. Tuttavia, inevitabilmente, dopo un po’ si ritorna alla propria routine e non è cambiato nulla, così, ad esempio: apprezzare l’acqua gassata, poter aprire il frigorifero senza dover dire anche agli altri ‘Vi spiace se prendo un uovo?’ eccetera, quando sono tornato a casa mia, con la mia spesa e la mia donna di servizio, dopo 15 giorni non mi sentivo più un prediletto o un fortunato ma un cittadino normale. Invece per quanto riguarda i momenti più fecondi per l’analisi interiore che ognuno di noi fa, lì dentro avvengono nei momenti dell’ozio perché non avendo nulla da fare e conoscendo le storie degli altri a menadito, non avendo una notizia, un fatto di cronaca sul quale iniziare un argomento, le giornate diventano lunghissime quindi il pensiero ricade inevitabilmente su di te e sulla tua vita ed è da lì che riesci a concentrarti e a sentir parlare di te stesso in una maniera nella quale non avevi mai sentito parlare prima. Io per esempio mi sono reso conto che il rapporto con mio padre era assolutamente e inderogabilmente finito e così è stato, non avevo bisogno di andare lì ma lì ne ho avuto conferma.
Dal 2018 si è dedicato alla radio. Come vive questa esperienza e quali sono le differenze secondo lei con il mondo televisivo?
Provi a pensare se le chiedono a quale delle sue due figlie vuole più bene? Lei mi potrebbe rispondere un’unica cosa: “Amo tutte e due allo stesso modo e amo le loro differenze”. E’ così per me. La televisione avendo l’immagine, dei tempi diversi, delle costruzioni differenti è più veloce, ha un ritmo più frenetico ed è più immediato il riscontro, da tutti i punti di vista, anche dell’apprezzamento del pubblico. La radio è un lavoro molto più lento, molto più meticoloso nel quale devi mettere molta più attenzione e molta più passione.
Cosa le piacerebbe realizzare nel mondo della tv o perché no della radio? Ci sarebbe un programma tutto suo che le piacerebbe condurre o meglio una trasmissione che vorrebbe ideare?
Mi piacerebbe condurre ‘La zanzara’ in radio insieme a Cruciani. E per quanto riguarda la tv programmi come il ‘Maurizio Costanzo show’ oppure contenitori nei quale ci sia cronaca, interviste e divertimento.
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Quali sono i suoi prossimi progetti, se può svelarceli?
Guardi, mantenere esattamente quello che ho che con l’aria che tira è grasso che cola.
MELISSA LANDOLINA
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