Una bimba di soli 20 mesi è morta di stenti in casa: la madre di 19 anni l’aveva lasciata sola diversi giorni per un futilissimo motivo.
Aveva 20 mesi Asiah, la piccola bimba morta di stenti a Brighton nel 2019. Alla sbarra, per il suo decesso la madre di 19 anni Verphy Kudi, accusata di omicidio colposo e negligenza. La donna, infatti, avrebbe lasciato la figlioletta sola in casa per giorni per un motivo futile e abietto. Dopo aver respinto ogni addebito, alla fine si sarebbe dichiarata colpevole per la morte della piccola.
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Inghilterra, madre festeggia i suoi 18 anni e lascia la figlia sola per giorni: bambina muore di stenti
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La piccola Asiah è morta a Brighton, in Inghilterra, nel dicembre del 2019. Imputata e dichiaratasi colpevole del decesso, la madre adolescente, Verphy Kudi di soli 19 anni. La ragazza avrebbe riconosciuto di essere rea di omicidio colposo e negligenza.
A seguito dell’esame autoptico è emerso che la piccola era morta di stenti, disidratata e malnutrita. Questo perché la 19enne l’aveva lasciata sola in casa per giorni. Il motivo? Andare a festeggiare i suoi 18 anni. Verphy Kudi, infatti, per celebrare il proprio compleanno sarebbe andata via dall’appartamento in cui viveva con la bambina, abbandonata senza cure. Al suo rientro, riporta la redazione della BBC, avrebbe rinvenuto la piccola priva di sensi. Immediato il trasporto in ospedale, tuttavia una volta giunta presso il nosocomio i medici non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso.
A carico della donna è, quindi, iniziato il processo per omicidio colposo e negligenza la cui sentenza ora dovrebbe essere emessa il prossimo 28 maggio. Un caso, quello della piccola Asiah che ha scosso l’intera comunità di Brighton, incredula per quanto accaduto, coinvolgendo nello sgomento anche gli inquirenti. Il detective capo Andy Wolstenholme ha dichiarato che è stato un caso angosciante per lui e la sua squadra. L’accusa e la Corte hanno preso atto della dichiarazione di colpevolezza della giovane madre e si preparano a quella che sarà la sentenza di condanna.
Numerose le associazioni a difesa dei diritti dei bambini che si sono attivate per far luce sull’accaduto. In primis la Brighton and Hove Safeguarding Children la quale ha dichiarato di star indagando per capire cosa sia effettivamente successo e soprattutto per cercare di prevenire il verificarsi di tragedie come queste. Un portavoce dell’associazione ha dichiarato: “Il caso è attualmente oggetto di procedimenti penali e la Safeguarding Children Partnership della città –riporta la BBC- sta anche conducendo un’analisi delle circostanze della tragica morte di questa bambina. Abbiamo pienamente sostenuto le indagini della polizia e ci impegniamo a collaborare per collaborare alla sua revisione e cercare di trarre insegnamento da quanto accaduto“.
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La piccola non faceva parte di un piano di protezione dell’infanzia, non essendosi mai verificati episodi che potessero far intuire maltrattamenti. Né tantomeno era seguita da assistenti sociali, poiché appunto non vi era stato alcun tipo di allarme.