Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi lunedì 29 marzo, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha diffuso il bollettino relativo allo stato dell’epidemia da Covid in Italia. Stando alla tabella sanitaria odierna, il numero di casi di contagio complessivi dall’inizio dell’emergenza è salito a 3.544.957 con un incremento di 12.916 unità. In calo i soggetti attualmente positivi che sono pari a 565.993 (-7.242). Salgono, invece, i ricoveri in terapia intensiva (+42) che risultano essere 3.721 in totale. Le persone guarite nel nostro Paese sono 2.870.614, ossia 19.725 unità in più di ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 417 decessi che hanno portato il bilancio totale delle vittime a 108.350.
La Regione Emilia Romagna, si legge nelle note, ha segnalato l’eliminazione di 15 casi dal totale dei positivi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. Per la stessa ragione, la Provincia Autonoma di Bolzano ha eliminato 1 caso.
Aggiornato ieri lo stato dell’epidemia da Covid in Italia con il consueto bollettino pubblicato dal Ministero della Salute sul proprio sito. Stando alla tabella sanitario, il numero di casi di contagio complessivi era salito a 3.532.057. In aumento i soggetti attualmente positivi che erano pari a 573.235, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontavano a 3.679. I guariti in Italia dall’inizio dell’emergenza erano 2.850.889. Si aggravava il bilancio dei decessi: il totale raggiungeva 107.933.
La Regione Emilia Romagna, si leggeva nelle note, comunicava l’eliminazione dal totale dei positivi di 5 casi dichiarati, in quanto positivi al test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. Per lo stesso motivo, la Provincia Autonoma di Bolzano eliminava 2 casi dei giorni precedenti. La Regione Veneto comunicava che 12 casi confermati da test antigenico, dichiarati nei giorni precedenti, erano stati confermati da tampone molecolare e dunque spostati in “casi confermati da test molecolare” .
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Nella giornata di sabato, come di consueto, il Ministero ha aggiornato lo stato dell’epidemia in Italia. Stando alla tabella divulgata, il dato delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era aumentato a 3.512.453. In crescita anche i soggetti attualmente positivi che erano pari a 571.878. In salita anche i ricoveri in terapia intensiva che raggiungevano il totale di 3.635 pazienti. Il dato dei guariti era giunto a 2.832.939. Purtroppo saliva ancora il bilancio dei decessi che raggiungeva il totale di 107.636.
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Brutta sorpresa per tutti quegli Italiani che credevano quantomeno a Pasqua di ritornare ad una seppur calmierata normalità. Il Governo vedendo l’andamento dei contagi e la crescente circolazione delle varianti Covid, ha deciso di imporre misure più stringenti per le festività. L’intero territorio nazionale sarà collocato in zona rossa, con tutte le conseguenze sulle chiusure che ne derivano.
In primis, rimarranno chiuse le attività operanti nel settore della ristorazione. Consentita solo vendita da asporto sino alle 22 (alle 18 per bar e locali affini che non posseggono un laboratorio) e a domicilio. In deroga a quanto stabilito per le zone rosse, nei tre giorni di lockdown (dal 3 al 5 aprile) sarà possibile far visita a persone non conviventi nel numero massimo di due persone. Esclusi dal computo i minori di anni 14 ed i soggetti disabili. Sarà possibile uscire, per tale ragione, dai confini Comunali ma non lasciare la propria regione di residenza.
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Una storia simbolo di dedizione ed abnegazione quella del dottor Annibale Cassano, il medico di 67 anni che in corsia aveva contratto il Covid e che dopo 7 mesi è riuscito a guarire. A rendere unica la sua vicenda il fatto che nonostante la disavventura e la maturazione della tanto attesa pensione, il dottor Cassano ha deciso di posticipare il congedo per dare una mano ai colleghi in questo drammatico frangente. Il 67enne ha sottoscritto un contratto per rimanere in servizio altri 3 anni. Un gesto encomiabile, degno dei più prestigiosi riconoscimenti.
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Il medico tarantino, ha infatti deciso di non sottrarre i suoi 30 anni di esperienza alla comunità, ma anzi di continuare a darle il proprio supporto.
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