Pasqua e zona rossa, cosa è consentito fare e quali attività rimarranno chiuse: tutto quello che c’è da sapere per non incorrere in sanzioni.
A seguito dell’ultimo Decreto emanato dal Governo, anche nelle regioni in cui l’andamento epidemiologico avrebbe consentito la collocazione in zona gialla sono state applicate le misure dell’arancione. Una scelta dettata dall’esponenziale aumento del numero di casi che ha, altresì, indotto l’Esecutivo a disporre misure stringenti per il periodo pasquale. Ed infatti, dal 3 al 5 aprile l’Italia – a prescindere dalla curva- si tingerà di rosso con tutte le relative conseguenze su restrizioni e limitazioni.
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L’andamento dell’epidemia non ha consentito il tanto agognato allentamento delle misure di prevenzione. Anzi, a causa dell’esponenziale aumento dei contagi e della sempre più crescente circolazione delle varianti del Sars-Cov2 il Governo è corso ai ripari, stringendo la morsa. Nelle festività pasquali, altro momento di aggregazione dopo il Natale, l’Esecutivo ha propeso per misure drastiche decidendo di collocare nello scenario ad alto rischio, quindi in zona rossa, tutto il Paese. Una decisione che comporterà l’applicazione sull’intero territorio nazionale di regole da lockdown. Ma cosa è possibile fare? Cosa è, invece, vietato?
Dal 3 al 5 aprile – da sabato al lunedì di Pasquetta- innanzitutto, le attività operanti nel settore della ristorazione rimarranno chiuse. Consentita solo la vendita d’asporto e la consegna a domicilio. Quanto alla prima modalità bisogna precisare che è assoggettata ad orari ben specifici. Per i locali con cucina è possibile sino alle 22, ora in cui scatta il coprifuoco. Per chi, invece, non ne disponesse, la chiusura è obbligatoria alle ore 18. Parrucchieri, barbieri e centri estetici rimarranno chiusi.
Aperti, invece, negozi che vendono beni di prima necessità ossia supermercati, farmacie, beni per la cura della persona. Ed ancora lavanderie nonché centri per assistenza informatica.
In zona rossa sarebbe vietato anche andare a trovare persone non conviventi, seppur nel limite di due persone. Per le festività pasquali, tuttavia, il Governo ha concesso una deroga. Resta, però, il divieto di lasciare la propria regione. Quanto allo sport è consentito solo nei pressi della propria abitazione.
Non ultimo, l’Esecutivo quanto alle celebrazioni religiose ha stabilito che come accaduto per il Natale dovranno essere anticipate di qualche ora, considerato sempre il coprifuoco.
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Nel giorno di Pasqua, sarà aumentato il numero delle messe, per consentire ingressi scaglionati e contingentati. Un modo per scongiurare ogni qualsivoglia rischio. In Chiesa, è stato precisato, i fedeli non potranno stringersi la mano in segno di Pace.
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